mercoledì 27 febbraio 2019 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Cristiano Calcagnile
ST( )MA
Cristiano Calcagnile batteria, percussioni, drum table guitar
Gino Robair
THE AMANUENSIS AND THE DIVINATION
for open instrumentation
prima italiana
Gino Robair batteria, pianoforte preparato, oggetti, elettronica,
superfici energizzate, tensione resa udibile
a cura di Stefano Giust
Biglietti
7€ – ridotto 5€, 2€
ridotto 5€ per studenti dell’Università di Bologna
ridotto 2€ per studenti del Conservatorio G. B. Martini Bologna
ST( )MA
È il lavoro in solo di Cristiano Calcagnile, per batteria, percussioni, oggetti acustici ed elettrificati, DrumTable Guitar ed effetti.
Attraverso questi strumenti, nel 2013 Cristiano Calcagnile decide di sviluppare un percorso narrativo sulla trasformazione.
Il lavoro è stato pubblicato nel 2018 come box Lp+Dvd per la neonata etichetta We Insist! Records. ST()MA è performance musicale, è un film ed una installazione fotografica.
Per sua stessa natura, la “trasformazione”, la performance musicale attua un processo di sviluppo costante degli elementi compositivi che, nel tempo, testimoniano l’elaborazione del “sentire”.
ST()MA è la soglia, l’interstizio tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori.
Luogo di transizione.
Bocca vegetale, pratica chirurgica.
“ST()MA è la metafora attraverso cui Cristiano Calcagnile guarda alla trasformazione come necessità vitale ed evolutiva, attraverso una parafrasi artistica che ne coglie gli aspetti più intimi e conflittuali e ne conosce le fertili contraddizioni”.
THE AMANUENSIS AND THE DIVINATION
for open instrumentation
L’Amanuense e la Divinazione si basano sulla metafora dell’uso di oggetti per leggere il potenziale degli eventi futuri. In questo caso, l’interprete (l’esecutore) crea una lettura univoca degli oggetti trovati (nell’ambiente circostante), che svolge un ruolo nell’esito della performance.
Ciò consente il verificarsi del processo di rice-trasmissione, poiché l’informazione viene filtrata attraverso media differenti prima di essere resa sonicamente.
La composizione è un estratto dalla mia opera “Io, Norton“, un ritratto di Norton I, Imperatore degli Stati Uniti e Protettore del Messico.
Gino Robair
Cristiano Calcagnile
Cristiano Calcagnile nasce a Milano nel 1970. La sua attività professionale, che si muove a cavallo tra l’attività di “sideman” e di musicista, compositore e arrangiatore, lo ha portato a confrontarsi con i più svariati generi musicali, passando dal Pop all’improvvisazione radicale attraverso la musica d’autore, le sperimentazioni elettroniche ed elettro-acustiche di matrice Jazz, Rock e impro/noise, fino ad arrivare ai linguaggi più contemporanei del jazz.
Tra i progetti che lo vedono come titolare, ha fondato il trio Chant con Libero Mureddu e Antonio Borghini, con cui ha pubblicato due album, l’omonimo del 2001 e Ma io ch’in questa lingua (2010); il duo Blastula con la cantante/attrice Monica Demuru, documentato da Scarnoduo (Amirani 2010) e Lingue di fuoco (AiMusic 2015); e l’ottetto a suo nome, il cui disco “MULTIKULTI Cherry On” (Caligola) viene premiato tra i migliori titoli 2016 da Musica Jazz e dal portale All About Jazz.
Nel 2003 entra nel “Collettivo Bassesfere” di Bologna. Fa parte del quartetto MRAFI di Edoardo Marraffa (con Borghini e Pasquale Mirra), e collabora a tre album di Domenico Caliri. In città prende parte anche ai progetti di AngelicA Opera Mobile di Tristan Honsinger, e alla Induction di Butch Morris del 2006, poi pubblicata da RaiTrade. Nel 2006 è anche nel quartetto di Anthony Braxton che verrà documentato dal box di 6 cd Standards (Brussels) (Amirani).
Ha all’attivo una lunga collaborazione con la cantautrice Cristina Donà, con la quale registra gli album Nido, Dove sei tu, La quinta stagione e Così Vicini, e cura come arrangiatore anche il recente tour “Tregua” del 2017/18. Tra i molti altri musicisti con cui ha collaborato, troviamo Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Enrico Rava, Dino Piana, Damo Suzuki Network, Vinny Golia, Rob Mazurek, Gabriele Mitelli e Ken Vandermark.
A fine 2018 ha pubblicato il suo primo lavoro in solo “STOMA” (We Insist), progetto che ha compreso anche la produzione di un film girato con Bruno Pulici e Luca Orioli, e che è stato selezionato come vincitore di Fotografia Europa del 2015 attraverso l’installazione fotografica di Bruno Pulici.
Gino Robair
Gino Robair è un percussionista, compositore e giornalista musicale, di stanza a San Francisco. Ha studiato percussioni con Ron George, Eddie Prevost (AMM), William Kraft e William Winant; composizione con Barney Childs, Lou Harrison, David Rosenboom, e Larry Polansky; e ha conseguito due master – in Musica Electronica e Composizione – dal Mills College di Oakland.
Ha composto musiche per danza, teatro, radio, televisione, film muti e orchestra di gamelan, e i suoi lavori sono stati eseguiti in Nord America, Europa e Giappone. È stato composer-in-residence per cinque stagioni del California Shakespeare Festival e ha lavorato come direttore musicale della serie animata prodotta dalla CBS The Twisted Tales of Felix the Cat. Tra i suoi lavori commerciali, ha composto temi per le emittenti via cavo MTV e Comedy Central.
È stato incluso tra i “25 percussionisti innovativi” analizzati nel libro + cd Percussion Profiles (Sound World, 2001). Ha all’attivo oltre 40 album come titolare e cotitolare. Ha inciso con Tom Waits, Anthony Braxton, Terry Riley, Lou Harrison, John Butcher, Derek Bailey, Peter Kowald, Otomo Yoshihide, ROVA Saxophone Quartet, Gianni Gebbia, Giuseppe Ielasi, Tim Perkis, Fred Frith, Eugene Chadbourne, Thollem McDonas, Biggi Vinkeloe, Miya Masaoka e molti altri, e ha suonato dal vivo con John Zorn, Nina Hagen, Eddie Prevost, Thinking Fellers Union Local 282, Myra Melford, Wadada Leo Smith, e Club Foot Orchestra.
Robair è stato anche membro fondatore dello Splatter Trio e del gruppo heavy-metal, Pink Mountain, e fondatore nel 1987 dell’etichetta Rastascan Records, devota alla musica creativa.
Come saggista sulla tecnologia musicale, ha contribuito alle riviste Mix, Remix, Guitar Player ed è stato editor per dieci anni della rivista Electronic Musician (EM). Ha scritto due libri tra cui The Ultimate Personal Recording Studio (Thompson 2006).
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