giovedì 17 marzo 2022 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Robin Holcomb & Wayne Horvitz (Stati Uniti)
SOLOS & DUETS
prima italiana
Robin Holcomb pianoforte, voce
Wayne Horvitz pianoforte, armonica, elettronica
musiche di Robin Holcomb, Wayne Horvitz
residenza & registrazione 14, 17, 19 marzo – concerto 17 marzo
a cura di Wayne Horvitz
Biglietti
10€ intero – ridotto 7€^ e 5€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna e possessori Carta Giovani Nazionale
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendite
www.boxerticket.it
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
ROBIN HOLCOMB & WAYNE HORVITZ: Solos & Duets
I pianisti e compositori Robin Holcomb e Wayne Horvitz presentano una serata di musica improvvisata e composta per pianoforte solo, pianoforte ed elettronica e pianoforte con voce. Questa serata, prodotta nell’ambito di una residenza di registrazione offerta da AngelicA, è una rara opportunità per ascoltare due partner musicali e compagni di vita da lunga data esibirsi insieme. Horvitz e Holcomb eseguiranno le proprie composizioni in solo e in duo, oltre ad alcune cover scelte.
Compositore e pianista, vincitore di un Doris Duke Performing Artist Award nel 2016, l’opera di Wayne Horvitz spazia da lavori per orchestra e grandi ensemble (16 Actions For Orchestra, Voices, And Soloist sulla vita di Joe Hill, Those Who Remain sulle poesie di Richard Hugo, in un concerto per la Seattle Symphony Orchestra più Bill Frisell solista), alle sue collaborazioni di lunga data con una miriade di artisti, tra cui John Zorn (Naked City ecc.), Butch Morris, Reggie Watts e Gus Van Sant.
“non esiste nessun altro che abbia neanche tentato di coprire una gamma espressiva così ampia, e ci sia riuscito in modo così convincente” – All About Jazz
Robin Holcomb ha creato un “nuovo regionalismo americano, intrecciato da molti fili: rock, minimalismo, canzoni della Guerra Civile, melodie popolari degli Appalachi, persino la musica politonale di Charles Ives” (NY Times). Si esibisce a livello internazionale, crea musica vocale e strumentale per ensemble di ogni dimensione, cinema, danza e teatro. La sua musica è stata pubblicata da Nonesuch, Tzadik, Songlines e New World. La sua composizione per orchestra del 2021, intitolata “Paradise“, è stata eseguita in prima assoluta nell’ottobre 2021 dalla Philadelphia Orchestra.
Robin Holcomb e Wayne Horvitz fanno musica insieme dal 1975, quando si conobbero alla University of California a Santa Cruz (California). Dopo essersi trasferiti a New York nel 1979, in breve tempo entrarono a far parte della cosiddetta “Downtown Scene”, collaborando con molti musicisti dell’epoca come Bill Frisell, Butch Morris, Doug Wieselman, John Zorn, Bobby Previte, William Parker e altri ancora. Dopo un decennio a New York, si trasferirono insieme a Seattle, con la figlia Nica. Nei primi anni 90, dopo il suo primo album Lark’s They Crazy, Robin Holcomb pubblicò una serie di cd con l’etichetta Nonesuch Records. I cd, prodotti da Wayne Horvitz, contenevano canzoni di Robin e musica strumentale, oltre a contributi di molti degli artisti elencati sopra e musicisti di Seattle come Evyind Kang e Timothy Young.
Nel 2005 Horvitz e Holcomb hanno pubblicato Solos per l’etichetta Songlines. In una recensione sul New York Times, il critico musicale Ben Ratliff lo ha definito “bello in maniera sconvolgente”.
Sebbene questi due artisti abbiano già calcato il palco insieme in passato, di solito come parte di ensemble più ampi, negli ultimi lustri si sono esibiti come duo, in diverse configurazioni: soli di pianoforti, canzoni con voce e pianoforte, pianoforte e tastiere, e addirittura occasionalmente momenti con l’armonica. Il loro repertorio include composizioni originali, canzoni dei The Mississippi Sheiks, di Randy Newman, Stephen Foster e altri, e improvvisazioni.
La loro combinazione nella formula del duo ne fa risaltare differenze e somiglianze. Entrambi possiedono una grande tecnica, ma sono le risonanze emotive e la luminosità del loro modo di suonare a rimanere nel cuore dell’ascoltatore.
Come spiega Robin “Abbiamo in comune molti interessi e influenze. Mi sono avvicinata al mondo del jazz attirata dalle esuberanti improvvisazioni del free jazz, mentre Wayne ne conosce le forme precedenti molto meglio. Io ho suonato molto più di lui la musica folk americana e la musica indonesiana. Entrambi per qualche motivo sembriamo essere affascinati dal linguaggio armonico degli inni sacri. Siamo entrambi attratti dal carattere dolceamaro della melodia e dell’armonia; ma credo che in Wayne risalti il come ama ‘strattonare’ i pezzi – una bella melodia è destinata a essere ‘strattonata’ e trasformata in un momento dolce-amaro che poi rimane, come una sorta di scintillio, in tutta la musica. Penso che i miei pezzi invece siano più uniformemente malinconici”.
http://www.waynehorvitz.net
www.robinholcomb.com
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