da giovedì 12 a domenica 15 maggio 2022 – ore 15 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
giovedì 12 maggio dalle ore 15 alle ore 21
venerdì 13 maggio dalle ore 15 alle ore 21
sabato 14 maggio dalle ore 15 alle ore 23 (Notte bianca dell’Arte)
domenica 15 maggio dalle ore 15 alle 21
Emilia Tapprest (Finlandia)
ZHŌUWÉI NETWORK
video installazione immersiva
venerdì 13 maggio 2022 – ore 18
AMBITOPIA: SPECULATIVE CONSTRUCTIONS OF AN UNDECIDABLE FUTURE
lecture-performance
Emilia Tapprest, Anna Engelhardt, Lilly Markaki speakers
NB: l’evento si terrà in lingua inglese
sabato 14 maggio – ore 18, ore 20 e ore 22
SCENT OF TIME
live performance (Ucraina, Finlandia, Paesi Bassi, Indonesia)
prima assoluta
Polina Hordiievska performer
Emilia Tapprest e Victor Evink concept
Dayana Mankovskaya coreografia
musiche di Tarawangsawelas
a cura di Felice Moramarco
presentato da DEMO Moving Image Experimental Politics, MAMbo, Adiacenze;
con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, I-Portunus e Stimuleringsfonds;
con la collaborazione di AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
progetto promosso da ART CITY Bologna 2022 in occasione di ARTEFIERA
Ingresso gratuito
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
Emilia Tapprest
ZHŌUWÉI NETWORK
video installazione immersiva
ZHŌUWÉI NETWORK è un progetto interdisciplinare di worldbuilding che attraverso il medium cinematografico esplora la relazione tra datificazione, potere politico ed esperienze affettive individuali. Utilizzando come paradigma fondamentale la nozione di “ambitopia” – ovvero una forma di immaginazione speculativa che supera la dicotomia utopia-distopia – ZHŌUWÉI NETWORK rappresenta tre modelli di società datificate, elaborati sulla base dei più recenti sviluppi nel campo delle tecnologie digitali e guidate da visioni alternative di bene comune: Dolphin Waves, Dragonfly e Project Gecko. In tutti e tre i casi, automazione algoritmica e utilizzo dei data ricavati dai sistemi di mediazione digitale costituiscono i vettori principali di organizzazione della vita delle collettività umane. Le modalità con cui tali tecnologie operano questo processo di riconfigurazione delle forme di vita umana seguono tuttavia molteplici direzioni e generano risultati radicalmente differenti tra loro.
Dolphin Waves immagina una possibile evoluzione del capitalismo di sorveglianza (surveillance capitalism) a seguito di un’eventuale fine dell’industria e del lavoro salariato causata dal cambiamento climatico e dall’automazione totale dei processi produttivi. Dragonfly, invece, rappresenta un governo post-democratico il cui obiettivo è quello di garantire il benessere collettivo affidando a sistemi d’intelligenza artificiale la risoluzione di questioni politiche e sociali. Project Gecko, infine, configura un network decentralizzato di micro-comunità autonome che sperimentano forme di autogoverno democratico.
Adottando un approccio ambitopico nella rappresentazione degli scenari speculativi appena descritti, ovvero operando una sospensione del giudizio sulla loro desiderabilità, ZHŌUWÉI NETWORK esplora il modo in cui i vari sistemi sociali e i loro fondamenti ideologici condizionano comportamenti individuali e collettivi, mediante la nozione di “atmosfera affettiva”. Un’esperienza affettiva può essere intesa come l’insieme di sensazioni, emozioni e pulsioni che precedono il pensiero razionale, costituendo così il fondamento dal quale emergono processi cognitivi e di soggettivazione; è perciò un’esperienza prelinguistica e preindividuale. In maniera simile, un’atmosfera pervade una situazione senza poter essere perfettamente identificata o localizzata; è una “semi-entità”, in quanto è a un tempo determinata da specifiche condizioni materiali, ma anche dalle condizioni soggettive di chi ne fa esperienza. Per questo motivo, la nozione di “atmosfera affettiva” permette di collegare il substrato materiale di una determinata configurazione socio-politica al modo in cui un individuo, o una intera collettività, ne fanno esperienza, costituendosi come soggettività all’interno di quel sistema. In questo modo, ZHŌUWÉI NETWORK esplora alcune questioni fondamentali sollevate dalla mediazione digitale della vita umana in tutte le sue manifestazioni, nella loro complessità e molteplicità, sia sul piano socio-politico, che estetico-affettivo.
Ambitopia: Speculative Constructions of an Undecidable Future è una serie di lecture-performance il cui obiettivo è quello di fornire una visione della complessità degli scenari emergenti dalle attuali configurazioni tecnico-politiche del reale, attraverso i contributi delle artiste e ricercatrici Emilia Tapprest, Anna Engelhardt e Lilly Markaki.
L’ambitopia è una forma di pensiero e immaginazione speculativa che supera la dicotomia utopia-distopia. L’enorme portata e complessità delle questioni con cui gli umani devono attualmente interfacciarsi, unitamente all’inedito potenziale generato dalle nuove tecnologie, pongono nuove sfide al pensiero critico e all’immaginazione speculativa. Se da un lato, per far fronte a questa nuova condizione, gli umani necessitano di un ancora più grande sforzo teoretico e immaginativo, dall’altro lato, ogni tentativo di produrre teorizzazioni e narrazioni esaustive del futuro appaiono come imprese ingenue destinate ad un inevitabile fallimento.
Emilia Tapprest è un’artista, designer e filmmaker, attualmente artista in residenza presso Filmforward’s Virjplaats e Stimuleringsfonds’ Talent Development Programme 2021-22. La sua ricerca esplora il ruolo di paradigmi etico-politici nei nuovi sviluppi tecnoculturali, attraverso il cinema e worldbuilding. Emilia Tapprest è laureata in Design Industriale presso l’Università di Aalto di Helsinki e in Cinema presso il Sandberg Institute ad Amsterdam. Combinando la sua pratica nel campo del design e del cinema, la sua ricerca affronta temi come la connessione umana, la sorveglianza tecnologica e la libera azione individuale nell’accelerazione dello sviluppo della pervasività informatica.
Polina Hordiievska (2009, Ucraina) è una performer di base in Odessa, Ucraina. Dall’età di sei anni studia danza contemporanea. Polina Hordiievska ha collaborato con numerosi coreografi internazionali quali Sisco Gomes, Cameron Lee e Mecnun Giasar, e lavora regolarmente come ballerina presso il Teatro dell’Opera di Odessa.
Victor Evink (1987, Colombia) è un artista e ricercatore attualmente di base a Utrecht, Paesi Bassi, laureato in Storia e Filosofia della Scienza presso l’Università di Utrecht. Victor Evink combina i suoi studi in storia della scienza e della tecnologia con la sua pratica artistica, focalizzandosi sulle modalità in cui conoscenza scientifica, tecnologia e culture periferiche evolvono contaminandosi a vicenda.
Dayana Mankovskaya (1999, Ucraina) è danzatrice e coreografa, membro di ПРО Contemporary Dance Group, un collettivo di performer che lavora sulla relazione tra danza e cinema. Dayana Mankovskaya ha collaborato con rinomati coreografi quali Francesco Annaruma, Emma Evelein, Daniele Sibilli, Dafna Dudovich, e con la compagnia METAMORPHOSIS DANCE, sotto la direzione di Iratsche Ansa e Igor Bakovich.
Tarawangsawelas sono un duo musicale di Bandung, Indonesia. Suonano principalmente versioni contemporanee del Tarawangsa, la musica sacra sundanese del Java occidentale.
Il loro esordio su vinile Wanci, pubblicato su Morphine con la produzione e l’aiuto negli arrangiamenti di Rabih Beaini, è un album minimalista e cosmico composto da un’attenta interpretazione contemporanea di uno dei generi più mistici e spirituali dell’Indonesia.
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