giovedì 6 febbraio 2020 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale
Gianpaolo Antongirolami | Michele Selva
prima assoluta
Gianpaolo Antongirolami sax soprano, alto, baritono
Michele Selva sax soprano, alto, tenore
Nicola Casetta live electronics
musiche di Yuval Avital, James Tenney
a cura di Adenzia
Biglietti
7€ – ridotto 5€, 2€
ridotto 5€ per studenti dell’Università di Bologna
ridotto 2€ per studenti del Conservatorio G. B. Martini Bologna
Yuval Avital (Israele, 1977)
Horizon and Siren (2019)
per sax alto e sax baritono
prima assoluta
Il brano di Avital “Horizon and Siren” (in prima esecuzione assoluta) apre la prima parte della serata. La composizione, basata su un precedente lavoro per sassofono e viola del 2015, è fedele alla vocazione multidisciplinare del compositore: un grande pannello poetico regge una partitura costruita tra la suggestione grafica, liberatoria e il segno tradizionale, così come il risultato sonoro è altalenante tra il gesto e il grido lancinante e brutale della sirena e la suggestione più timbrica e delicata della pura improvvisazione e della parola.
L’opera è stata scritta a partire da un vivido ricordo dell’artista, quando da bambino nel giardino del suo asilo ascoltando il suono della sirena d’allarme nel giorno della memoria delle vittime della Shoah si sentì paralizzato; la paura di ridere in una situazione del genere, incomprensibile a quell’età, trascina il protagonista verso un orizzonte utopico, una barca sicura che galleggia lontana.
James Tenney (Stati Uniti, 1934 – 2006)
Saxony (1978)
per sassofoni (baritono, tenore, alto, soprano) e live electronics
A) La partitura di Saxony è intesa come base per una improvvisazione che – sebbene piuttosto libera sotto molti aspetti, ritmicamente, melodicamente, espressivamente e anche stilisticamente, – è totalmente controllata dal punto di vista armonico, in quanto le note rese a disposizione corrispondono ai suoni armonici di un Mib grave.
Un delay cumulativo di 12 secondi con tempo di fade-out molto lungo viene utilizzato per creare, attraverso repliche canoniche dell’improvvisazione melodica, sia una ricca sonorità verticale che una complessa trama polifonica.
All’inizio all’interprete è richiesto di creare un tappeto fluido e continuo sul Mib grave che viene poi arricchito con l’aggiunta e l’intensificazione delle prime armoniche. Man mano che nuove armoniche vengono introdotte si verifica un graduale aumento del livello dinamico medio, della densità delle note, dell’attività melodica e della libertà improvvisativa; alla metà del brano si raggiunge un picco in cui “anything goes”, per poi ritornare nuovamente al drone iniziale.
Alla fine del brano appare una nota fondamentale – realmente la più grave – che non viene davvero suonata; è, infatti, al di sotto dell’estensione dello strumento. Tuttavia, man mano che l’interprete aggiunge armonici su armonici (tramite il delay), questo suono-differenza appare, come un miraggio. “È un’illusione prodotta dalla verità, dalla realtà: è la bellezza trascendente della matematica resa fisica.”
B) La partitura è la base per un’improvvisazione che – sebbene piuttosto libera sotto molti aspetti – è totalmente controllata dal punto di vista armonico. La notazione fornisce le altezze da usarsi, derivate dalla serie armonica su Mib, secondo il sistema naturale. I suoni sono sottoposti a un sistema di ritardo accumulativo di circa 12 secondi.
Yuval Avital
Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, Yuval Avital è artista multimediale, compositore e chitarrista. È conosciuto per le sue installazioni sonore e visive, performance collettive che coinvolgono masse sonore nella creazione di rituali contemporanei, opere icono-sonore, quadri multimediali complessi e per lo sviluppo di progetti tecnologici realizzati anche con l’apporto di intelligenza artificiale in spazi pubblici, siti di archeologia industriale, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie che separano le arti. Nelle sue opere totali e performance, nei suoi concerti e progetti immersivi si possono trovare, uno accanto all’altro, portatori di tradizioni rare e antiche, grandi solisti di musica contemporanea, folle di non musicisti, ballerini, strumenti tecnologici elaborati o appositamente creati, multiproiezioni video, stampe fotografiche, disegni e pittura. Pur nella grande complessità e articolata multimedialità, ogni opera rivela una sua identità precisa, divenendo un microcosmo esperienziale, poetico ed emotivo, frutto di una ricerca meticolosa realizzata con un linguaggio attentamente codificato. I suoi lavori transdisciplinari sconfinano tra le più svariate categorie artistiche e sono stati presentati sia nei più grandi teatri d’opera che in musei e fondazioni d’arte.
James Tenney
James Tenney (1934-2006) è nato nel New Mexico e cresciuto in Arizona e Colorado. Ha studiato sotto la guida di maestri e riferimenti come Carl Ruggles, Edgard Varése, Lejaren Hiller, Kenneth Gaburo, Harry Partch e John Cage, e composto per un vasto ambito di situazioni, sia elettroniche che acustiche, spesso usando sistemi di accordatura alternativi. E’ stato tra i pionieri dell’elettronica e della computer music, collaborando con Max Mathews ai Bell Telephone Laboratories dal 1961 al 64, e co-fondatore a New York dei Tone Roads Chamber Ensemble (1963-70) assieme a Malcolm Goldstein e Philip Corner. Negli stessi anni partecipò, come attore e autore delle colonne sonore, agli “scandalosi” film dell’artista e sua compagna di vita Carolee Schneemann. La sua musica è stata incisa da Arraymusic, Barton Workshop, Zeitkratzer, Quatuor Bozzini, Marc Sabat, William Winant, Sonic Youth ecc.
DUO ANTONGIROLAMI / SELVA
“(…) Intanto si nota che Antongirolami e Selva suonano da dei. Nitidi lucidi e sciolti, pensate quanti interpreti grandiosi di musica cosiddetta «d’arte» ci sono in giro e li conoscono in pochi e tutti a celebrare quel cialtrone di Lang Lang, già ma quelli come lui mica si occupano del contemporaneo. (…)”
Mario Gamba, alfabeta2, 17 marzo 2019
Gianpaolo Antongirolami, sassofonista di formazione accademica, svolge attività come solista e in varie formazioni da camera, proponendo un repertorio fortemente proiettato verso la musica moderna e contemporanea, l’elettronica e l’improvvisazione, collaborando con musicisti del calibro di Terry Riley, Butch Morris, Mike Svoboda, Garth Knox, Walter Prati, Giancarlo Schiaffini, Stefano Scodanibbio, Horacio Vaggione, Alvise Vidolin, Roberto Fabbriciani, e suonando in prestigiosi contesti quali Festival Synthese di Bourges (F), Milano Musica, ZKM (Karlsruhe), Rassegna di Nuova Musica di Macerata, Dissonanzen (Napoli), Nachtstrom (Basilea), Firenze Suona Contemporanea, Area Sismica (Forlì), InterActions (Bangor – UK), CIM (Firenze; Udine; Cagliari), Festival della Scienza (Genova), La Terra Fertile (L’Aquila), MA/IN (Matera), nonché in centri di ricerca e Conservatori in Italia e all’estero.
Ha eseguito oltre ottanta prime esecuzioni assolute di opere spesso a lui dedicate e ha effettuato numerose incisioni discografiche (Col Legno, Ars Publica, Cemat Italia, Edipan, SuonoSonda, Sumtone, Khepera, Rara Music WorX).
Tiene concerti e corsi di alto perfezionamento presso rinomati istituti musicali europei – Freiburg Musikhochscule, Salzburg Mozarteum, Keele University, Edinburg University, Laban Conservatoire of Music, Goldsmiths University, Conservatorio Superior de Musica di Sevilla –, ed è titolare della cattedra di sassofono presso il Conservatorio di Perugia.
Michele Selva, concertista e docente presso l’Istituto Musicale Sammarinese, si diploma nel 1999 con il massimo dei voti e, parallelamente all’attività musicale, si laurea in filosofia con lode. Attento soprattutto agli sviluppi della musica del Novecento e contemporanea ha partecipato a diverse prime esecuzioni, anche dedicate, di fondamentali compositori italiani e internazionali: tra le numerose collaborazioni ricordiamo quelle con S. Bussotti, G. Cappelli, A. Guarnieri, L. de Pablo, G. Pape. Tiene recital, concerti e masterclass presso le più importanti istituzioni in Italia e in Europa (tra gli altri: Area Sismica, Festival AngelicA – Bologna, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Emufest-Roma, Eterotopie, Verona Contemporanea, Biennale di Venezia, Goldmiths University of London, Trinity Laban College, Oh-Ton Festival, Goteborg Art Sound, Forfest Festival, Winter Festival…) esibendosi in Francia, Germania (Amburgo, Berlino, Lipsia, Weimar, Dresda, Oldenburg), Spagna, e città come Londra, Copenaghen, Cracovia, Kromeriz, Goteborg, Praga, Sarajevo.
Nicola Casetta è un compositore e interprete di musica elettroacustica. Si è esibito in Italia e all’estero partecipando a diversi festival tra cui DME di Lisbona, Neue Musik di Rockhenhausen (DE), Manifeste Ircam di Parigi, MA/IN (Matera), Frameworkradio (Londra), NYCEMF (New York), XX CIM a Roma, ICMC ad Atene (GR), UCSD Music – CPMC Theatre in San Diego, Sweet Thunder Festival of Electro-Acoustic Music in San Francisco, Festival dei due Mondi di Spoleto, Atomino Experimental (DE).
Nel 2014 è vincitore del premio DE.MO./Movin’Up – supportato dal GAI e dal MiBACT – grazie al quale è stato artist in residence presso il centro Moks in Estonia per lo sviluppo di un progetto sulla composizione elettroacustica, e artist in residence presso il centro Rost nelle isole Lofoten con il supporto del Ministero Norvegese. Già docente presso i conservatori di Perugia e Teramo, è attualmente titolare della cattedra di composizione musicale elettroacustica presso il Conservatorio di Alessandria.
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