lunedì 23 novembre 2015 – ore 21 – Oratorio San Filippo Neri – Bologna
40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini
(Bologna, 1922 – Ostia, 1975)
Giovanna Marini & Coro Arcanto
LE CENERI DI GRAMSCI
Oratorio a più voci dal canto di tradizione orale al madrigale d’autore
testo di Pier Paolo Pasolini
musiche di Giovanna Marini
Giovanna Giovannini direzione
Giovanna Marini chitarra, voce
Gloria Giovannini preparazione del coro
musiche commissionate da AngelicA (2005 – in occasione del trentesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini)
una coproduzione di AngelicA, Cineteca di Bologna, Arena del Sole
con il sostegno della Fondazione del Monte
nell’ambito di Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna (settembre 2015 – marzo 2016) progetto speciale promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, nell’ambito delle iniziative Pasolini 1975/2015 riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
soprani
Bruna De Nisi, Francesca Fuiano, Gloria Giovannini, Francesca Lateana, Anna Mele, Silvia Salfi, Vania Cappi, Barbara Giorgi, Gloria Guerra, Chiara Passini, Nadia Giogoli, Elisabetta Miranda, Irene Tedeschi
contralti
Marisa Anconelli, Francesca Bruni, Simonetta Gamberini, Valeria Giuliani, Lidia Atti, Michela Calizzi, Franca Chiesa, Cristina Cipriani, Lucia Cutti, Claudia Ferrari, Rossana Franchi, Patrizia Giovannini, Milli Rubbi, Cinzia Russillo
tenori
Giuseppe Gasparre, Fabio Santachiara, Luca Mazzamurro,Giorgio Finzi, Marco Martino, Lorenzo Tedeschi, Simone Tedeschi
bassi
Valerio Bertozzi, Mauro Caldari, Giorgio Franceschi, Enzo Baroni, Giovanni Di Piazza, Loris Lepri, Nicolò Masi, Antonello Pocetti
solisti
Marisa Anconelli, Giuseppe Gasparre, Luca Mazzamurro, Silvia Salfi
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Oratorio di San Filippo Neri
via Manzoni 5, Bologna
t 051 2962511
www.fondazionedelmonte.it
AngelicA
Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo
Via San Vitale 63-67, 40125 Bologna
t 051 240310
info@aaa-angelica.com
…la descrizione del quartiere di Testaccio sembra trasportare Pasolini in un fiume di poesia, sì, però poesia difficile, sempre ardua, non per sedurre, poesia profonda. E come renderla in musica? E come rendere lo straziante sesto canto con l’addio. Questo è un poema straordinario, da un lato sembra un classico, dall’altro un lirico moderno, e uno legge legge e ripete, e sul quarto finalmente arriva in una successione di onde insensate, una serie di cellule musicali da canto alpino, le scrivo, le rileggo, e resto un po’… sorpresa, è una specie di coro di montagna, non è possibile. Poi mi dico e perché no? E una volta rotto il ghiaccio continuo. Il primo canto è tutto un ragionamento, vengono cellule musicali contrappuntistiche, nota contro nota, difficili per i poveri cantori, che comunque mi ripagano con una intensa passione e forza di volontà… …qui Pasolini si svela interamente, senza pudori, attraverso la poesia. Associazioni di idee e di immagini, parole aggrovigliate, parentesi piene di significati reconditi, e allora penso: questa è una passione, una passione popolare, e mi vengono alla mente quattro bellissime passioni sulle quali costruisco i canti…
Giovanna Marini (2005)
La prima assoluta del ‘concerto scenico’ è stata presentata da: Comune di Bologna, Cineteca di Bologna, AngelicA nell’ambito di ‘In cerca di Pasolini 1975-2005 a trent’anni dalla morte’ con la messa in scena di Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso.
Le Ceneri di Gramsci è il testo di Pier Paolo Pasolini che Giovanna Marini ha scelto di mettere in musica, dando vita a una partitura per coro commissionata da AngelicA, che in occasione del trentennale della morte di Pasolini, è andata in scena all’Arena del Sole di Bologna il 2 novembre 2005.
La tradizione popolare, l’attaccamento alla terra, tratti distintivi della creatività musicale di Giovanna Marini, come della poetica di Pasolini, sono il perno attorno a cui ruota il senso di questa composizione. Nascoste tra le trame della scrittura musicale della Marini, i richiami all’espressività tipica della tradizione orale si rivelano fino a sopraffare gli intrecci raccolti dalla partitura, da un lato, e dal testo pasoliniano, dall’altro, lucido, rigoroso, illuminista nel suo approccio al mondo. Se la forma del madrigale si propone come riferimento primo e inevitabile, allo stesso tempo questa forma rivive nella modernità dell’ispirazione di Giovanna Marini, quella stessa modernità imperitura che ancora anima gli scritti di Pasolini. Nell’opera si alternano voci solistiche, duetti, coro e doppio coro, ed è suddivisa in sei parti, corrispondenti a quelle del testo pasoliniano con intessuti brani di tradizione popolare e brani di collegamento costruiti su temi di passione liturgici e popolari.
È una riflessione sull’esistenza, un “coro di canzoni” in cui la vitalità delle voci riveste un ruolo contrapposto alla gravità dei temi affrontati.
Pubblicata nel 1957, la raccolta di poesie Le Ceneri di Gramsci rappresenta uno dei vertici della poesia pasoliniana. In questo lavoro di Pasolini emergono le contraddizioni, vissute con drammatica consapevolezza, del proprio pensiero: ne esce un’opera di impegno civile e contemporaneamente di sperimentalismo formale. Si compone di undici poemetti: Appennino, Il canto popolare, Picasso, Comizio, L’umile Italia, Quadri friulani, Le ceneri di Gramsci, Recit, Il pianto della scavatrice, Una polemica in versi, La terra di lavoro.
Il componimento che dà il titolo alla raccolta, è tornato a nuova vita con la musica di Giovanna Marini.
Il CD Le Ceneri di Gramsci, registrato dal vivo il 6 novembre 2005 al Teatro ‘Giovanni da Udine’ (Udine) è edito da Block Nota: produzione esecutiva Valter Colle, produzione Massimo Simonini.
Il lavoro con il coro Arcanto dura da diversi anni.
Anni di crescita comune e reciproca nella scrittura di una buona partitura per coro da una parte e nell’arte di capire la partitura e darle vita dall’altra parte.
In quest’arte Giovanna Giovannini è maestra.
La collaborazione è incominciata quando il Festival AngelicA nella persona dei suoi direttori Massimo Simonini e Mario Zanzani mi dissero che volevano presentare a Bologna Oresteia e Troiane (quest’ultima che avevo scritto per lo spettacolo del grande e giovanissimo Thierry Salmon). Fu un’esperienza particolare quella della tragedia greca, il coro si impegnò a cantare in greco antico e con una magnifica musicalità e le parole s’integrarono perfettamente alle note della partitura e fu un nuovo successo del coro.
Avevo scritto una partitura su testo di Pasolini, I turcs tal Friul, e ancora Giovanna Giovannini ha recuperato quei pezzi dando loro nuova vita.
Poi, su commissione di AngelicA, mi chiesero di scrivere un pezzo per il Coro Arcanto e io proposi Le ceneri di Gramsci di Pasolini sottovalutando la scrittura di questo grande poeta, la sua libertà e profondità nella scelta delle parole con cui comporre il testo.
Con questo testo mi impegnai nella scrittura della partitura che fu complessa e difficile. Per armonizzare i versi di Pasolini e dar loro un senso anche musicale e un fraseggio comprensibile, alla fine feci ricorso alle passioni popolari con la loro magnifica semplice e terrigna musicalità, ne usai quattro ponendole in filigrana nella partitura, mischiate arditamente con il testo, così da farle comparire, una parola qua e una là, insieme a quel testo così rarefatto e colto con la loro presenza salvifica. Giovanna Giovannini lungi dal preoccuparsi per l’insieme difficile e contrastato sciolse pazientemente i grovigli di note e parole dando fluidità e comprensibilità al tutto, tanto che quando lo udii pensai: “Come ha fatto a fare esattamente quello che avrei voluto fare io?”
Infine venne Dentro e fuori al pentagramma, un’altra ostinazione di AngelicA nel voler ricantare per coro una selezione di brani che ho scritto per quartetto vocale.
Tutto questo diede vita nel 2012 a Trilogia per Bologna, una tre giorni corale dove ogni sera si presentava in forma integrale i programmi di cui sopra: Oresteia e Troiane, Le Ceneri di Gramsci con una selezione da I turcs tal Friul, Dentro e fuori al pentagramma.
Ora ci piace presentare questi pezzi in forma di antologia.
E’ stato un lungo lavoro, che copre più di dieci anni, anni di esperienze comuni, anche non facili, ma sempre superate con generosità e slancio da parte di tutti, il Coro Arcanto con Giovanna Giovannini non si sono mai sottratti alle fatiche di queste mie fantasiose partiture, ultima delle quali il Te Deum per un amico, che seguirà nel 2015 a questo momento in cui godiamo tutti insieme delle fatiche affrontate.
Ci fa molto piacere poter finalmente cantare cogliendo i frutti di tanto lavoro e portarlo a conoscenza degli altri, il pubblico, che merita anche lui un riconoscimento di preziosa curiosità e amore per la musica.
Giovanna Marini (2 novembre 2014)
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