venerdì 18 dicembre 2015 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – Bologna
40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini
(Bologna, 1922 – Ostia, 1975)
Giovanna Marini
&
Coro Arcanto
TE DEUM PER UN AMICO PRIMA ASSOLUTA
dedicato a Giuseppe Bertolucci
per tre voci, coro femminile e coro misto
Giovanna Giovannini direzione
Giovanna Marini voce
Gloria Giovannini preparazione del coro
testi e musiche di Giovanna Marini
partitura corale di Giovanna Marini e Giovanna Giovannini
con la partecipazione del Coro Stella
musiche commissionate da AngelicA
una coproduzione di AngelicA, Cineteca di Bologna, Arena del Sole
nell’ambito di Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna (settembre 2015 – marzo 2016) progetto speciale promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, nell’ambito delle iniziative Pasolini 1975/2015 riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
soprani
Bruna De Nisi, Gloria Giovannini, Francesca Lateana, Anna Mele, Silvia Salfi, Vania Cappi, Barbara Giorgi, Gloria Guerra, Chiara Passini, Nadia Giogoli, Elisabetta Miranda, Irene Tedeschi
contralti
Marisa Anconelli, Francesca Bruni, Simonetta Gamberini, Valeria Giuliani, Lidia Atti, Michela Calizzi, Franca Chiesa, Cristina Cipriani, Lucia Cutti, Claudia Ferrari, Rossana Franchi, Patrizia Giovannini, Milli Rubbi, Cinzia Russillo
tenori
Giuseppe Gasparre, Fabio Santachiara, Luca Mazzamurro, Giorgio Finzi, Marco Martino, Lorenzo Tedeschi, Simone Tedeschi
bassi
Valerio Bertozzi, Mauro Caldari, Giorgio Franceschi, Enzo Baroni, Giovanni Di Piazza, Loris Lepri, Nicolò Masi, Antonello Pocetti
solisti
soprani Francesca Lateana, Silvia Salfi
mezzosoprano Marisa Anconelli
voci bianche Leonardo Bellini, Cecilia Pagliaro
Ingresso 10 €
8€ per studenti dell’Università di Bologna e Conservatorio G. B. Martini Bologna
La biglietteria del Centro di Ricerca Musicale aprirà 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Nel 2005 (in occasione del trentennale della morte di Pasolini) AngelicA ha commissionato a Giovanna Marini la scrittura di un nuovo lavoro su testi di Pasolini per l’esecuzione del Coro Arcanto. Il concerto scenico delle CENERI DI GRAMSCI venne presentato il 2 novembre del 2005 all’Arena del Sole (in coproduzione con la Cineteca di Bologna) con Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso che ne curarono la messa in scena.
10 anni dopo (nel quarantennale della morte di Pasolini) vogliamo dedicare a Giuseppe Bertolucci un concerto speciale scritto da Giovanna Marini sempre per il Coro Arcanto.
Parlando con Giuseppe Bertolucci spesso ci tornavano alla mente alcune parole del testo di Bernanos “Dialogue des Carmélites”, “Dialogo delle Carmelitane”. Ci colpiva il giustissimo riferimento antropologico e sociale di Bernanos sul microcosmo del convento in cui già era viva la lotta sociale, riflesso della vita tumultuosa del mondo esterno travolto nella Rivoluzione Francese sul nascere. Constance, la monaca di estrazione proletaria o contadina immediatamente puntava contro Blanche, la nobile, accusandola di quella paura che Blanche in effetti provava e che l’aveva spinta a trovare rifugio nelle mura del convento. Alla morte della superiora, la prima, l’anziana intelligente e critica ma solidale per censo con Blanche entrambe di famiglia nobile, le suore decidono di nominare una nova superiora di famiglia contadina ammettendo esplicitamente che era ora di camminare con i tempi in via di mutazioni.
Da questo mi è nato il pensiero di come i tempi, i momenti storici, si assomiglino tutti, e pensare questo è comune, ormai siamo tutti prima sorpresi, poi stupiti di esserci sorpresi, per la ripetizione di situazioni storiche di cambiamento che provocano nella società continui scontri, anche molto violenti, mutazioni che fanno vittime innocenti in gran numero. E mi è venuta voglia di cantare questo: l’avvicendarsi di mutamenti, tempi, segmenti di vite umane, in situazioni che ormai dovremmo tutti conoscere o meglio riconoscere, ma per noi sempre nuove, terribili, e siamo incapaci di affrontarle con il giusto atteggiamento mentale, evitando eccessi, angosce, forse dovrei dire “Facendo ricorso a un po’ di buon senso”, ma questo è veramente troppo meschino rispetto all’importanza degli eventi.
E così parto con questo testo poi musicato con due o tre frasi delle suore, la morte della superiora, spaventata a morte di dover morire (scusate il divertimento lessicale) e soprattutto incredula di quello che le era sempre convenuto credere.
Seguono a questa morte, che equivale alla fine di un tempo storico, a un avvicendarsi di fatti, appunto mutazioni, e quindi esodi, popolazioni disperate, folle che lottano, il tutto in un crescendo di vecchio e nuovo ormai senza più data, visto che fa parte del gran calderone nel quale siamo costretti ad agitarci come se ci fossimo messi da soli in una situazione irresolvibile.
L’ottima direttrice di coro e musicista intelligente Giovanna Giovannini ha districato la matassa, e le numerose note musicali che le mandavo in un crescendo anch’io di voglia di spiegare senza poter spiegare, supplendo quindi con sentimenti, affetti, memorie ….
Vi ringrazio anticipatamente della pazienza come ringrazio il coro Arcanto e il Festival AngelicA, il coro che si è appassionato per puro affetto e mi ha seguito in questa misteriosa peregrinazione musicale, AngelicA ha il merito di incoraggiare l’invenzione musicale e spero di meritare questa sua attenzione.Giovanna Marini (2 luglio 2015)
Il lavoro con il coro Arcanto dura da diversi anni.
Anni di crescita comune e reciproca nella scrittura di una buona partitura per coro da una parte e nell’arte di capire la partitura e darle vita dall’altra parte.
In quest’arte Giovanna Giovannini è maestra.
La collaborazione è incominciata quando il Festival AngelicA nella persona dei suoi direttori Massimo Simonini e Mario Zanzani mi dissero che volevano presentare a Bologna Oresteia e Troiane (quest’ultima che avevo scritto per lo spettacolo del grande e giovanissimo Thierry Salmon). Fu un’esperienza particolare quella della tragedia greca, il coro si impegnò a cantare in greco antico e con una magnifica musicalità e le parole s’integrarono perfettamente alle note della partitura e fu un nuovo successo del coro.
Avevo scritto una partitura su testo di Pasolini, I turcs tal Friul, e ancora Giovanna Giovannini ha recuperato quei pezzi dando loro nuova vita.
Poi, su commissione di AngelicA, mi chiesero di scrivere un pezzo per il Coro Arcanto e io proposi Le ceneri di Gramsci di Pasolini sottovalutando la scrittura di questo grande poeta, la sua libertà e profondità nella scelta delle parole con cui comporre il testo.
Con questo testo mi impegnai nella scrittura della partitura che fu complessa e difficile. Per armonizzare i versi di Pasolini e dar loro un senso anche musicale e un fraseggio comprensibile, alla fine feci ricorso alle passioni popolari con la loro magnifica semplice e terrigna musicalità, ne usai quattro ponendole in filigrana nella partitura, mischiate arditamente con il testo, così da farle comparire, una parola qua e una là, insieme a quel testo così rarefatto e colto con la loro presenza salvifica. Giovanna Giovannini lungi dal preoccuparsi per l’insieme difficile e contrastato sciolse pazientemente i grovigli di note e parole dando fluidità e comprensibilità al tutto, tanto che quando lo udii pensai: “Come ha fatto a fare esattamente quello che avrei voluto fare io?”
Infine venne Dentro e fuori al pentagramma, un’altra ostinazione di AngelicA nel voler ricantare per coro una selezione di brani che ho scritto per quartetto vocale.
Tutto questo diede vita nel 2012 a Trilogia per Bologna, una tre giorni corale dove ogni sera si presentava in forma integrale i programmi di cui sopra: Oresteia e Troiane, Le Ceneri di Gramsci con una selezione da I turcs tal Friul, Dentro e fuori al pentagramma.
Ora ci piace presentare questi pezzi in forma di antologia.
E’ stato un lungo lavoro, che copre più di dieci anni, anni di esperienze comuni, anche non facili, ma sempre superate con generosità e slancio da parte di tutti, il Coro Arcanto con Giovanna Giovannini non si sono mai sottratti alle fatiche di queste mie fantasiose partiture, ultima delle quali il Te Deum per un amico, che seguirà nel 2015 a questo momento in cui godiamo tutti insieme delle fatiche affrontate.
Ci fa molto piacere poter finalmente cantare cogliendo i frutti di tanto lavoro e portarlo a conoscenza degli altri, il pubblico, che merita anche lui un riconoscimento di preziosa curiosità e amore per la musica.
Giovanna Marini (2 novembre 2014)
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