mercoledì 25 maggio 2016 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA ∆∆
> Michael Pisaro + Reinier Van Houdt (Stati Uniti, Olanda) prima italiana
Michael Pisaro (Stati Uniti, 1961)
entre-moments : constellations & the earth and the sky (2005/2006);
per pianoforte e onde sinusoidali prima europea
White Metal (Grey Series Nr. 2) (2012/2013); per due musicisti prima italiana
Reinier Van Houdt pianoforte, sintetizzatore, registrazioni sul campo, radio, campionamenti;
Michael Pisaro onde sinusoidali, registrazioni sul campo, elettronica
musiche di Michael Pisaro
a cura di Walter Rovere
∆∆ con la collaborazione dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Biglietti 8 €/ ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € a ogni concerto (eccetto concerto del 15 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
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“Una nebbia è una collezione di punti – ma ogni nebbia ha un suo contesto. Ci sono le gocce individuali, ma ci sono anche le forze che le tengono in sospensione, e con abbastanza prossimità da permetterci di riconoscere una coerenza. Al suo interno possono esserci luoghi in cui questa sembra scomparire completamente, dove viene atomizzata e separata, anche se, vista da lontano, è sempre presente nel mezzo della nebbia. Ci possono viceversa essere dei luoghi in cui la nebbia diviene così densa da sembrare un muro. Viviamo anche noi in una sorta di nebbia, in un mondo in cui non esistono né la chiarezza né l’opacità assolute. Di queste abbiamo solo delle gradazioni d’intensità.”
Michael Pisaro
Michael Pisaro è un esponente di Wandelweiser, un collettivo di compositori emerso nei primi anni 90 (di cui fanno parte Antoine Beuger, Jürg Frey, Radu Malfatti, Burkhard Schlothauer, Stefan Thut ecc.), accomunati da una minuziosa attenzione per i rapporti tra modulazioni di suono e silenzio, inteso cageanamente come elemento assieme strutturale e dialettico in relazione ai suoni dell’ambiente circostante (o meglio –spiega Pisaro – come contingenza: “Cercare di capire cosa significa contingenza in termini musicali e compositivi è una vera sfida, e spero che ogni mia nuova composizione rappresenti un progresso in questo senso”).
Molte sue produzioni sono create in stretta collaborazione con un solo interprete, come la serie Hearing Metal e i numerosi altri lavori incisi con Greg Stuart, modulando al computer le sonorità prodotte da strumenti a percussione suonati con l’archetto (crotali, marimba ecc) per sovrapporne le frequenze a set di onde sinusoidali. A gennaio di quest’anno è uscito anche il cofanetto retrospettivo Piano (ErstClass), che raccoglie sue composizioni per pianoforte ed elettronica dal 1994 al 2015, eseguite da Reiner Van Houdt. Oppure punto di partenza delle sue composizioni possono essere registrazioni ambientali, come il primo cd del box Continuum Unbound (Gravity Wave) progressivamente sovrapposte da “nebbie” strumentali armoniche da parte di Pisaro e Stuart nel secondo cd del box. Ma Pisaro compone anche per gruppi più ampi, come per l’originale progetto Tombstones che espandeva frammenti di canzoni folk e blues con un ensemble comprendente la voce di Julia Holter e l’harmonium di Tashi Wada.
entre-moments (2006) consiste in una serie di lavori eseguibili individualmente oppure variamente combinati. L’idea da cui nascono è il proiettare degli interludi musicali su una lunga durata (in campo musicale, con questo termine si identificano di norma brevi brani strumentali, che separano gli atti di un’opera. Ogni pezzo si divide in dieci partiture, ciascuna comprendente da tre a dodici sezioni. La durata totale di ogni singolo brano è flessibile, e viene determinata da un multiplo del numero di sezioni della partitura, moltiplicato per un numero a scelta da 2 a 9, a seconda delle circostanze della performance.
Per la performance di AngelicA, saranno combinate, in quadrifonia, parti di constellations (comprendente dieci pezzi per generatore di toni, per un totale di 300 minuti) e di the earth and the sky (dieci pezzi per pianoforte, di eguale durata): “l’idea di ‘entre moments’ è che dei brani vengano sovrapposti l’uno sull’altro e stirati o ripiegati su una lunghezza comune, ma che ogni pezzo mantenga la sua unicità di durata di modulo costruttivo. Attraverso dei calcoli, io e Michael dovremo raggiungere una versione che sovrapponga 4 pezzi per onde sinusoidali e quattro pezzi per pianoforte. Tutti i suoni rappresenteranno degli interludi che delimitano i singoli blocchi costitutivi di silenzio che si possono esperire sovrapposti l’uno sull’altro.”
White Metal (2012-13) è invece un lavoro atipico nella produzione di Pisaro, in quanto usa una gamma dinamica molto ampia (si passa dal pppp al fff), ma che in genere richiede un alto volume (come da allusione al Black metal del titolo). Si tratta del secondo capitolo della sua Grey Series – una serie di lavori scritti con partiture a notazione indeterminata (sono specificati solo durate, dinamiche e registri di altezza) orientati verso tessiture di rumore bianco, e ispirati alle opere monocrome grigie della pittrice Marcia Hafif. La struttura del brano è derivata interamente dalla Sinfonia 40 di Mozart, e basata sugli scritti del filosofo Reza Negarestani.
La composizione è per rumori che possono essere elettronici o concreti o una mescolanza dei due, e che possono venire prodotti dal vivo o preregistrati e manipolati dai due performer usando campionatore, synth ecc. L’immagine iniziale del pezzo sono strati di rumore bianco, abbastanza densi da non permettere inizialmente una differenziazione tra strati o rumori individuali. Il brano è in quattro movimenti, separati da lunghi silenzi, che, nella performance dal vivo, sono intesi come i suoni ambientali dello spazio del concerto (per la registrazione discografica è specificato di usare quattro stanze diverse).
Per ogni movimento, ciascun musicista deve preparare almeno due esecuzioni diverse della partitura da sovrapporre in concerto. La partitura prescrive, oltre alla loro frequenza approssimativa, varie modalità di combinazione e manipolazione dei rumori prodotti (unione di tipi contrastanti di materiale, o “rumori che dovrebbero ‘discendere’ dalla musica in qualche modo, cioè, come una versione rumoristica di ciò che una volta era musica”, gradi alti/bassi di cambiamento, trasposizione oppure loro sviluppo/intreccio, ecc.).
Reiner van Houdt ha eseguito spesso il brano dal vivo in duo con Koen Nutters, ma la data di Bologna rappresenta una prima, rara performance in compagnia col compositore stesso.
(Walter Rovere)
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Michael Pisaro è chitarrista, compositore, e membro del collettivo Wandelweiser. Insegna Composizione presso il California Institute of the Arts di Los Angeles, e i suoi lavori sono stati inseriti nelle programmazioni di festival internazionali a Hong Kong (ICMC, 1998), Vienna (Wien Modern,1997), Aspen (1991), London (Cutting Edge, 2007), Huddersfield (2009), Glasgow (Instal 2009, Tectonics 2016), e numerosi altri. Ha inciso per etichette come Wandelweiser, Cathnor, Erstwhile, Another Timbre, e la propria Gravity Wave, numerosi cd in solo e in collaborazione con musicisti come Antoine Bueger, Toshiya Tsunoda, Taku Sugimoto, Jason Kahn, Julia Eckhardt, Steve Roden, Jürg Frey, Radu Malfatti, Greg Stuart e Reiner van Houdt. Per la primavera/estate 2016 è in preparazione su Erstwhile un suo cd in duo con Christian Wolff.
Reinier Van Houdt ha studiato piano a Budapest e The Hague. E’ affascinato dalle materie che sfidano la notazione: colore, tempi, spazio, fisicalità, memoria, rumore, ambiente – punti oltre l’interpretazione e l’improvvisazione. Ha eseguito prime di musiche di Robert Ashley, Francisco López, Alvin Curran, Charlemagne Palestine, Maria de Alvear, Jerry Hunt, Michael Pisaro, Kaikhosru Shapurji Sorabji, Walter Marchetti e molti altri. Ha inciso con l’Ives Ensemble lavori di Aldo Clementi e Karlheinz Stockhausen, e ha fatto parte del Maarten Altena Ensemble per poi co-fondare l’ensemble di musica sperimentale MAE/MAZE, che ha lavorato con Christian Marclay, Yannis Kyriakides, Elliott Sharp e Alvin Lucier. E’ inoltre membro dei Current 93 di David Tibet, con i quali inciso gli ultimi due album I Am The Last Of All The Field That Fell (con ospiti John Zorn, Nick Cave e Antony Hegarty) e The Moons at Your Door. La sua incisione del Concerto per pianoforte per la mano sinistra di Walter Marchetti (da lui eseguita ad AngelicA 2014) è di prossima pubblicazione per Alga Marghen.
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