giovedì 5 maggio 2016 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Ellen Fullman (Stati Uniti)
Ellen Fullman (Stati Uniti, 1957)
The Watch, reprise (2015); per long string instrument prima italiana
Ellen Fullman long string instrument (lungo strumento a corde)
musiche di Ellen Fullman
a cura di John Duncan
Biglietti 12 €/ ridotto 8 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € a ogni concerto (eccetto concerto del 15 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
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Compositrice, performer, inventrice di strumenti. La statunitense Ellen Fullman presenta a AngelicA il suo affascinante long string instrument, dapprima in una serata in solo dove presenta The Watch, poi in duo con la chitarra controllata dal computer di Konrad Sprenger, suo abituale collaboratore da oltre 15 anni.
“…evoca fantasmi di sezioni di archi ribelli e i motivetti di Ennio Morricone suonati con l’armonica. Questo mix sempre più colorato di note fluttuanti e dei loro erranti riverberi suona come il picchiettare di una luce vibrante”.
Sam LeFebvre, Impose Magazine
“Una corda vibra in frazioni matematiche della lunghezza totale della corda stessa, vibrando in diversi modi simultaneamente. Le punte delle mie dita, ricoperte di colofonia, passano attraverso queste frazioni o punti nodali, dando vita a uno spettro a cascata, smorzando le corde e facendo risuonare le frequenze parziali associate con ogni singolo punto. Mi piace lavorare sul concetto di ‘convertire e riutilizzare’: ascoltare la stessa cosa in un contesto diverso la rende diversa. Questo pezzo solista è nato come bozza per la mia parte in ‘Past the Angels’, un pezzo in cui altri quattro musicisti suonano parti ritmiche sul mio strumento, usando il ‘box bow’ (parallelepipedo di legno vuoto all’interno, con una superficie inferiore ricurva, inventato dalla stessa Fullman e utilizzato per colpire le corde dello strumento) per creare un effetto ‘a singhiozzo’. Penso a “The Watch” come un pezzo che scopre e amplifica i dettagli dell’altro brano”.
Ellen Fullman
Da più di 30 anni Ellen Fullman è impegnata nello sviluppo della propria installazione, il Long String Instrument, che esplora l’acustica di vasti spazi risonanti attraverso le sue composizioni e improvvisazioni collaborative. È stata insignita di numerosi premi, commissioni e residenze, tra cui: Foundation for Contemporary Arts Grants to Artists (2015); Center for Cultural Innovation Grants (2008 and 2013); Japan/U.S. Friendship Commission/NEA Fellowship for Japan (2007); and DAAD Artists-in-Berlin residency (2000).
La Fullman ha ampiamente testimoniato su disco il lavoro con il suo insolito strumento. Alcuni esempi sono The Long String Instrument (Superior Viaduct, 2015), originariamente pubblicato dalla Apollo Records nel 1985 e scelto dalla rivista The Wire come “ristampa dell’anno” nel 2015; Through Glass Panes (Important Records, 2011); Fluctuations, con la trombonista Monique Buzzarté (Deep Listening Institute, 2007) e Ort, registrato con il suo collaboratore berlinese, Konrad Sprenger (Choose Records, 2005).
Il lavoro della Fullman è citato da Alvin Lucier nel suo Music 109: Notes on Experimental Music(Wesleyan University Press, 2012) e da David Byrne in How Music Works (McSweeney’s, 2012, trad. it. Come funziona la musica, Bompiani, 2014).
Ellen è stata invitata a tenere una Distinguished Alumni Lecture nel 2016 per il Kansas City Art Institute.
www.ellenfullman.com
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