sabato 31 maggio 2014 – ore 20.30 – Teatri di Vita – BOLOGNA ØØ Ø X
> Orchestra del Teatro Comunale di Bologna –
Vinko Globokar direttore – Tonino Battista direttore
Vinko Globokar (Francia, 1934)
Eisenberg (1990) * ; versione per orchestra prima italiana
Andrea Sarto (Italia, 1979)
À une passante (2014); per violoncello e orchestra prima assoluta
Yannis Kyriakides (Cipro, 1969)
Tinkling (killing time in an airport lounge and getting arrested) (2003/2014);
versione per pianoforte e orchestra prima assoluta
Vinko Globokar (Francia, 1934)
Kaleidoskop im Nebel (2012/2013) * \\ ; per 15 musicisti e un improvvisatore #
prima italiana
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Vinko Globokar direttore *, trombone #
Tonino Battista direttore
Eva Zahn violoncello; Reinier van Houdt pianoforte; Tiziano Popoli sintetizzatore \\
musiche di Vinko Globokar, Andrea Sarto, Yannis Kyriakides
musiche in prima assoluta commissionate da AngelicA
ØØ una coproduzione di AngelicA e Fondazione Teatro Comunale di Bologna; con la collaborazione di Teatri di Vita
Ø un certain regard… un progetto di AngelicA; nell’ambito del Festival “Suona francese 2014”, organizzato e promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut français Italia, con il sostegno dell’Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca – AltaFormazione Artistica, Musicale e Coreutica e del Ministero della Cultura francese e del Mibact italiano e con Edison in qualità di main partner
X con la collaborazione dell’ Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Biglietti 10 €
* * *
Eisenberg (1990)
“La partitura è uno scheletro formale, un libro freddo, astratto dal timbro degli strumenti. I musicisti sono divisi in gruppi e scelgono personalmente gli strumenti che desiderano suonare: un gruppo utilizzerà strumenti “arcaici” (ad es. tromba tibetana, tromba marina, corno alpino ecc…), un gruppo suonerà su strumenti melodici (tromba, sassofono, violino…), un gruppo userà strumenti armonici (fisarmonica, sintetizzatore, chitarra…) e un gruppo lavorerà col rumore. Per dare vita alle note relative e ai grafismi poco suggestivi della partitura, i musicisti dispongono di un catalogo di parole estranee alla musica, che dovrebbero dar stimolo al loro suonare, suggerire l’interpretazione (cascata, vento, frana, muggito, grugnito, ubriaco, nebbioso ecc…). Eisenberg (Montagna di ferro) nel XVI secolo era il nome di un villaggio sloveno, trasformato più tardi in Seisenberg e diventato oggi Zuzemberk. È in questo villaggio che ho composto questo pezzo diviso in otto parti che hanno i seguenti titoli: La lava, il blocco, la vite, la lama, la macchina, la fusione, la corrente, l’esplosione.” La versione per orchestra è stata adattata all’organico previsto per il concerto ad AngelicA. Vinko Globokar
À une passante (2014)
“Pongo al centro di questo lavoro ciò che è fuggitivo e atrocemente reale, come un incontro offerto dal caso o dal disegno di una volontà altra. Il violoncello è il fuoco della nostra attenzione, rubata per poco tempo alla distrazione quotidiana. Con l’orecchio e l’occhio lo estraiamo e lo rigettiamo nel suo contesto orchestrale. Non vogliamo perderlo di vista, e non vogliamo nemmeno eclissare il suo intorno. Non sempre le due cose riescono, perché ci vuole un certo esercizio. L’osservatore e l’osservato giocano col tempo dello sguardo.” – Andrea Sarto
Charles Baudelaire, A una passante
La strada assordante urlava attorno a me.
Alta, sottile, in lutto, maestoso dolore,
Una donna passò, sollevando, dondolando
lo smerlo e l’orlo con sontuosa mano;
Agile e nobile, con la sua gamba statuaria.
Io, bevevo, teso come un lunatico,
Nel suo occhio, cielo livido o principio d’uragano,
La dolcezza che invaghisce e il piacere che uccide.
Un lampo… poi la notte! – Bellezza sfuggente
Il cui sguardo mi ha fatto immediatamente rinascere,
Non ti vedrò mai più se non nell’eternità?
Altrove, molto lontano da qui! Troppo tardi! Forse mai!
Poiché ignoro dove tu fuggi e tu non sai dove io vado,
Oh tu che avrei amato, oh tu che lo sapevi!
Tinkling (killing time in an airport lounge and getting arrested) (2003/2014)
Questa composizione è una rielaborazione e arrangiamento di materiale scritto per l’Ensemble MAE nel 1999. È una “fantasia” basata su un riff di Thelonius Monk dal brano “Trinkle Tinkle”. L’idea viene da una scena del documentario “Straight No Chaser”, in cui si vede Monk girare su se stesso come se fosse indemoniato, all’interno di un aeroporto. A Boston una volta Monk vagò per l’aeroporto finché la polizia lo prese e lo portò al Grafton State Hospital, affinché fosse tenuto sotto osservazione per una settimana. Fu rilasciato poco dopo senza alcuna conseguenza negativa, e anche se questa esperienza lo convinse a non uscire più da solo, era solito raccontarla come prova della sua sanità mentale. “Non posso essere matto”, diceva con convinzione, “visto che mi hanno portato in uno di quei posti e poi mi hanno lasciato andare”. Questa versione per piano e orchestra è stata arrangiata specialmente per il Festival AngelicA 2014.” – Yannis Kyriakides
Kaleidoskop im nebel (2013)
“In questo pezzo ci sono due finali possibili. Se non c’è l’improvvisatore, che prolungherebbe la durata del pezzo, allora il finale sarà organizzato in stile “happy-end” (lieto fine) e il direttore d’orchestra dirigerà l’ultimo accordo. Se invece ci fosse nel gruppo o come invitato un improvvisatore esperto (e non un “turista” dell’improvvisazione), allora lui prolungherebbe la performance in una parte “rischiosa”. I musicisti scenderebbero nella sala da concerto per circondare il pubblico improvvisando se possibile solo con una parte del loro strumento e solo imitando quel che fa l’improvvisatore. Quest’ultimo ha completa libertà!” – Vinko Globokar
Vinko Globokar è compositore e trombonista. Nato nel 1934 ad Anderny (Francia), tra i 13 e i 21 anni vive a Lubiana (Slovenia) dove debutta come musicista jazz. Studia in seguito il trombone con André Lafosse al Conservatorio di Parigi, composizione e direzione d’orchestra con René Leibowitz, contrappunto con André Hodeir e prosegue i suoi studi con Luciano Berio. Nel 1969 ha fondato il Free Music Group e, sempre nel 69, il quartetto di improvvisazione radicale New Phonic Art, con Carlos Roqué Alsina, Jean-Pierre Drouet e Michel Portal, con i quali ha inciso LP nel 71 e 73-74. Come trombonista, la sua tecnica fenomenale ha spinto importanti compositori a scrivere appositamente per lui, tra questi Karlheinz Stockhausen (Solo, versione per trombone), Luciano Berio (Sequenza V) e Mauricio Kagel (Atem e Morceau de concours) oltre a René Leibowitz, Louis Andriessen, Jürg Wyttenbach e Toru Takemitsu. Nei primi anni 70 ha anche preso parte alle formazioni che hanno inciso lavori fondamentali di Kagel (Der Schall, Acustica, Exotica) e di Stockhausen (Es Und Aufwärts, Kommunion/Intensität). Nel 1983 ha partecipato alla Company Week, suonando con Derek Bailey, Jamie Muir e Hugh Davies tra gli altri. Ha composto circa 100 opere (solo, musica da camera, orchestra, coro, musica e teatro), edite da C.F. Peters e Ricordi. La sua musica si distingue per la sua forte spontaneità ed energia, e l’uso innovativo di tecniche compositive e strumentali non ortodosse. Nelle sue composizioni ha affrontato i rapporti tra la voce e strumento, testo e musica, notazione e improvvisazione, ma anche tematiche di ordine sociale e politico (Les Emigrés, L’Armonia drammatica), da cui estrarre nuove tecniche compositive e soluzioni espressive: “per Globokar tutti i modelli organizzativi esistenti nella natura o nella cultura possono tradursi in musica”. In 1974 è entrato all’IRCAM come direttore del dipartimento di ricerca strumentale e vocale, posto che ha occupato fino all’80. Dal 1980 al 2000 ha diretto il corso di performance musicale del 20° secolo alla Scuola di Musica di Fiesole. Come direttore d’orchestra, ha condotto importanti formazioni come la Warsaw Philharmonic, la Tokyo Philharmonic Orchestra, la Finnish Radio Symphony Orchestra, la Westdeutscher Symphonie, e la Jerusalem Symphony Orchestra. Nel 2002, ha ricevuto il Prešeren Award alla carriera.
Andrea Sarto si è diplomato in composizione con Paolo Aralla e in musica elettronica con Lelio Camilleri al Conservatorio ‘Martini’ di Bologna. Si è perfezionato in composizione all’Accademia di Santa Cecilia con Ivan Fedele, e ha frequentato i corsi di informatica musicale e musica elettronica all’IRCAM di Parigi, studiando con Yan Maresz e Mauro Lanza. Le sue composizioni sono state eseguite in Italia e in altri paesi europei (Festival di Nuova Consonanza 2003, Gaudeamus Music Week 2007 e 2009, Biennale di Venezia 2008 e 2009, Huddersfield Contemporary Music Festival 2012, Exitime Festival 2007-2011 e 2014), da solisti e formazioni strumentali come FontanaMIX Ensemble, Ensemble L’imaginaire, Le Cris de Paris, Kreutzer Quartet, Doelen Kwartet, l’Orchestre National de Lorraine, la Holland Symfonia e la Gävle Symphony Orchestra. Ha partecipato a diversi workshops in Europa, fra i quali Stresa EAR-Lab (2006, con Luca Francesconi), e l’atélier Voix Nouvelles a Royaumont (2008, con Brian Ferneyough). E’ stato finalista all’International Gaudeamus Composer Competition nel 2007 e nel 2009, al Fourth National Competition for Young Composers di Barzio (Italy, 2001), e all’Iceberg Competition (Bologna, 2007). E’ stato compositore in residenza presso la Fondazione Royaumont, partecipando al progetto sulla danza e la musica elettronica Transforme 2010 collaborando con la coreografa Laure Myers. Ha fondato e partecipa attivamente alle attività del gruppo Nu/Thing e al suo blog in rete.
Yannis Kyriakides è nato a Limassol (Cipro) nel 1969 e ha vissuto nei Paesi Bassi dal 1992. Ha studiato musicologia all’Università di York, e composizione con Louis Andriessen. Come compositore e sound artist ricerca nuove forme e nuovi ibridi di media che problematizzino l’atto dell’ascoltare. La questione di ciò che la musica comunica in realtà è un tema ricorrente nel suo lavoro, così come il rapporto tra percezione, emozione e linguaggio e come questo definisce la nostra esperienza del suono. Negli ultimi anni ha esplorato diversi tipi di relazioni tra parole e musica, impiegando per concerti e installazioni sistemi di codifica delle informazioni nel suono, di sintesi vocali, e di trasformazione di testi in musica.
Ha scritto oltre un centinaio di composizioni, principalmente di teatro musicale, e opere elettroacustiche e multimediali per gruppi da camera e grandi ensemble. Nel 2000 ha vinto il Premio Internazionale Gaudeamus di Composizione per la sua ‘a conSPIracy cantata’, e il suo recente cd Antichamber ha vinto il premio musicale Qwartz 2011 per la musica elettronica. E’ stato guest composer del Festival di Huddersfield 2007 e del Novembre Music 2011, la sua opera An Ocean of Rain ha aperto l’Aldeburgh Music Festival nel 2008, e ha partecipato con due installazioni sonore per il Padiglione Olandese della Biennale di Venezia 2011. Assieme ad Andy Moor e Isabelle Vigier ha fondato l’etichetta Unsounds. E’ membro fondatore dell’ensemble MAZE, e insegna composizione al Conservatorio Reale di Musica a L’Aia.
Tonino Battista studia pianoforte, direzione di coro, musica elettronica e composizione a Perugia, e direzione d’orchestra con Daniele Gatti a Milano e con Peter Eötvös in Ungheria e in Olanda. Completa la sua formazione con masterclass tenute da Nono, Stockhausen e Bernstein. E’ stato fondatore de l’Artisanat Furieux Ensemble, direttore principale del Logos Ensemble, del Veni Ensemble di Bratislava e della Kyoto Philharmonic Chamber Orchestra. Nel 1996 dirige Mixtur con l’Ensemble Modern in Germania e Stockhausen lo autorizza quale interprete della propria musica. E’ stato Composer in Residence presso la Herrenhaus di Edenkoben e presso il GRAME di Lyon. In Germania riceve l’incarico per una composizione dalla SWR per i concerti Im Dialog mit Bach e dal Peter Eötvös Institute per lo International Seminar for Conductors. Dal 2009 è direttore stabile del PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble di Roma, con cui ha occasione di collaborare con i maggiori compositori viventi ed eseguire opere del repertorio moderno e contemporaneo, tra cui: Le streghe di Venezia di Philip Glass (Roma, Amsterdam e Ravenna), Lezioni di Tenebra di Lucia Ronchetti (Berlino, Hannover, Salisburgo e Roma), Steve Reich, presente l’autore, al Ravenna Festival, la prima europea di The News di Jacob T. V., il Requiem di H. W. Henze nella Stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, A Floresta è jovem di Nono e Laborintus II di Berio, in un acclamatissimo concerto nella Stagione di Contemporanea e nella Stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia presso l’Auditorium del Parco della Musica di Roma. Questo concerto sarà replicato nel Festival d’Automne del 2014.
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