mercoledì 26 maggio 2012 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Erwan Keravec Goebbels – Glass – Radigue (Francia) prima italiana XX
Heiner Goebbels (Germania, 1952)
No. 20/58 (2016); per cornamusa e nastro prima italiana
Philip Glass (Stati Uniti, 1937)
Two pages (1968); versione per cornamusa di Erwan Keravec prima italiana
(© 1968 Dunvagen Music Publishers Inc. Used by Permission)
Éliane Radigue (Francia, 1932)
OCCAM XXVII (2019); per cornamusa prima italiana
Erwan Keravec cornamusa; Géraldine Foucault stage manager; Yves Godin light design
musiche di Heiner Goebbels, Philip Glass, Éliane Radigue
a cura di Erwan Keravec
XX una produzione di Offshore (Francia); coprodotto da Schlossmediale Werdenberg (Svizzera);
con il sostegno di Adami programme 365 (Francia), SACEM (Francia), Ministero della
Cultura e della Comunicazione (Francia), Consiglio regionale della Bretagna (Francia)
° con il patrocinio di Goethe-Institut Mailand
Biglietti
8 €
ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Cultura verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
su www.boxerticket.it
ATTENZIONE posti limitati – secondo le normative attuali
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Per Urban Pipes, il mio primo album, la mia intenzione era “mostrare la cornamusa come uno strumento universale e immaginare una musica per cornamusa solista che non ne evocasse le origini culturali. Ciò significava modificare le tecniche di esecuzione tradizionali e lavorare sul suono e le peculiarità armoniche dello strumento guardando oltre la pratica strettamente melodica. Immaginare una musica che sia solo musica, con nessun’altra funzione se non quella di essere ascoltata…”. Da allora, ho ammesso che trovavo difficile mettere da parte il mio bagaglio culturale, e preferivo usarlo. Nel 2010 ho intrapreso il progetto Urban Pipes II con lo stesso spirito. Dopotutto, voglio ancora ascoltare una musica per cornamusa “de-culturalizzata”. La musica contemporanea sembrava essere l’ambito giusto in cui cercare questa nuova musica per cornamusa, Nu Piping.
Sono finora una dozzina i compositori che hanno deciso di prendere parte a questa nuova avventura. Le scelte sono diverse, le situazioni variano. Con Philippe Leroux, la cornamusa è irriconoscibile, suona come musica elettroacustica. Invece per Xavier Garcia e Sébastien Béranger è l’elettroacustica a trasformare lo strumento, mentre per François Rossé è la drammaturgia. Alla fine, rimangono le origini: l’origine dello strumento per Bernard Cavanna che usa una giga, o l’origine del compositore, ossia il Giappone per Susumu Yoshida, e la regione del Mediterraneo per Zad Moultaka. Oltre ad una musica nuova e all’iniziale approccio strumentale, Nu Piping offre alla cornamusa la possibilità di aprirsi all’immaginazione ben oltre il proprio immaginario abituale.
Nel 2012 ho incontrato Heiner Goebbels alla Ruhrtriennale, dove suonavo per il balletto Enfant di Boriz Charmatz. Da allora siamo rimasti in contatto, e abbiamo finalmente creato il brano per cornamusa solista N°20/58 nel maggio del 2018. A fine 2018 ho avuto la lieta sorpresa di incontrare Éliane Radigue. La definisco una “sorpresa” perché Éliane stessa ha affermato che la cornamusa normalmente non si “presta” alla sua musica. E così abbiamo creato OCCAM XXVII, per cornamusa, a Montreal nel settembre 2019. Ho scoperto Two Pages di Philip Glass grazie a Matthew Welch, un cornamusista americano, e l’ho adattato per cornamusa con l’approvazione dell’autore.
(Erwan Keravec)
N°20/58 è un brano di Heiner Goebbels scritto per Erwan. Dimostra una certa curiosità per la presenza scenica dell’esecutore, oltre al desiderio di sfruttare la percezione del suono almeno quanto il suono stesso. Per questo motivo è un brano creato per un cornamusista in movimento.
È stato perciò presentato all’aperto in una location scelta da Heiner. Erwan saliva lentamente a piedi una collina dirigendosi verso il pubblico, mettendo a dura prova il proprio corpo. La musica riempiva lo spazio aperto ad ogni passo facendolo risuonare, grazie alla potenza sonora per cui la cornamusa è rinomata.
Successivamente, compositore e musicista hanno lavorato insieme sul brano, cercando di adattarlo ad un pubblico seduto in uno spazio chiuso. Il cornamusista si ritrova ancora una volta all’esterno, iniziando a suonare fuori dalla sala. E spetta poi a lui decidere come avvicinarsi alle orecchie di chi lo sta ascoltando, ricreando il brano per ogni spazio e pubblico specifico. L’inclusione di due arie di Bach, collegate da un turbinio di trilli in crescendo, dà vita a una partitura che traccia il suo percorso.
Two Pages, composto da Philip Glass, è un brano originariamente concepito come un continuum per pianoforte. Nel trasporlo per la cornamusa, Erwan gioca con il volume che riesce a raggiungere tra la sacca e le canne del bordone, e la velocità delle sue dita. Two Pages è divenuta quindi una partitura che gli permette di sfruttare lo strumento al massimo delle sue potenzialità. Il suono della cornamusa riempie lo spazio fino a diventare opprimente per poi fermarsi di colpo, prima di sorprendere tutti un’ultima volta.
All’opposto, quando Éliane Radigue si è interessata a questo strumento, desiderava contenerne il volume per imporre il legame delicato e intimo che caratterizza le sue opere. Non si tratta tanto di una composizione con movimenti ampi, quanto di uno stile compositivo volto a delineare uno spazio ridotto, grazie ai suoni attenuati e alle armonie che ne emergono. Erwan rimane quasi completamente immobile, seduto su una sedia molto vicina al pubblico. In questo brano Éliane continua la sua ricerca, come lei stessa afferma, di “un universo completo di suoni, in cui ogni ascoltatore possa sentire, trovare, ritrovare e creare la propria musica interiore, lasciandosi cullare e viaggiando senza fine”.
Produzione Offshore
Co-produzione Schlossmediale Werdenberg, Svizzera (commissione del brano di Heiner Goebbels).
Offshore è un’associazione finanziata dal Ministero della Cultura e delle Comunicazioni (Direzione Regionale della Cultura / Bretagna) e dal Consiglio Regionale Bretone.
Con il sostegno di Adami – programma “365”, Sacem – borsa di studio per la musica contemporanea, Residenze Teatro Nazionale della Bretagna (Théâtre National de Bretagne – TNB), Rennes GMEM Centro nazionale di creazione musicale – Marseille
Heiner Goebbels è musicista, compositore e regista teatrale. Esordiente negli anni ’70 con il duo Goebbels/Harth, seguito da esperienze come la Sogennantes Linksradikales Blasorchester e l’avant-rock trio Cassiber, si è poi dedicato a opere di teatro musicale, installazioni, radiodrammi, composizioni per ensemble e per grandi orchestre, eseguite ai più importanti festival mondiali da formazioni come Ensemble Modern, London Sinfonietta, Asko/Schönberg, Brooklyn Philarmonic, Hilliard Ensemble, sotto la direzione di nomi come Sir Simon Rattle, Peter Eötvös, Lothar Zagrosek, Peter Rundel ecc. In qualità di direttore artistico della Ruhrtriennale (2012-2014), ha curato e prodotto messe in scena di opere di Cage, Wilson, Castellucci, Partch e Andriessen.
Philip Glass è uno dei maggiori esponenti del Minimalismo. Dopo aver studiato a Parigi con Nadia Boulanger, l’incontro con Ravi Shankar e un viaggio in India influenzano profondamente la sua musica, che presenta ufficialmente alla Film-Makers Cinematheque di New York nel 1968. Music in Twelve Parts (1971-1974) è il primo lavoro con cui diviene noto anche all’estero, seguito dal capolavoro Einstein on the Beach (’75) composto per l’opera di Robert Wilson. Più volte messe in scena con nuovi allestimenti anche negli ultimi anni, sono le opere Satyagraha (’80) e Akhnaten (’83). Tra le sue molte colonne sonore, sono celebri quelle della “Trilogia Qatsi” per i film di Godfrey Reggio, e quelle che gli hanno valso tre nomination agli Oscar, Kundun (1997), The Hours (2002), e Diario di uno scandalo (2006).
Éliane Radigue Nata a Parigi, studia con Pierre Schaeffer alla Radiodiffusion-Télévision Française e lavora come assistente di Pierre Henry allo Studio Apsome dal 1967 al 68. Dopo gli iniziali studi per musica concreta e per feedback, con il trasferimento a New York nel ’70, cambia la sua musica impiegando un sintetizzatore ARP 2500. In seguito all’uscita di Adnos (1974), presentato al Festival d’Automne, torna a Parigi dove frequenta per quattro anni il Centro di Studi Tibetani, che le ispira un celebre ciclo di lavori ispirati alla vita del maestro Tibetano Milarepa pubblicato dalla Lovely Music. Negli anni 2000 si è dedicata alla composizione di brani per strumenti acustici, tra cui la trilogia Naldjorlak e il ciclo Occam Ocean.
Erwan Keravec ha esordito nella banda tradizionale bretone Bagad Roñsed, e in duetto con suo fratello Guénolé alla bombarda. A partire dal 1996 ha esplorato il free jazz e la musica d’improvvisazione con La Marmite Infernale, la big band dell’ARFI – Association à la Recherche d’un Folklore Imaginaire. Tra il 2005 e il 2013 ha inciso tre album con i Niou Bardophones, un quartetto di cornamusa, bombarda, sax baritono e batteria. Dal 2007 si dedica alla ricerca di uno stile per la cornamusa distante dal contesto originale, con i progetti Urban Pipes I in solo, e Urban Pipes II (2011) in trio con il fratello Guénolé e con Beñat Achiary. Per rendere ancor più manifeste le sue intenzioni, dal 2011 ha iniziato a commissionare brani a compositori con nessuna esperienza precedente sullo strumento, come parte della serie Nu Piping.
Parallelamente, partecipa al progetto VOX per cornamuse e voci di soprano e baritono, successivamente ampliato in Extended VOX (2019) con il coro Les Cris de Paris, per il quale hanno scritto compositori come Oscar Bianchi, Oscar Strasnoy, Bernhard Lang e Wolfgang Mitterer. Dal 2015 dirige il progetto Sonneurs, che mette assieme quattro strumenti della tradizione bretone, cornamusa, biniou, bombarda e trelombarde, commissionando brani appositamente creati per loro a vari compositori.
Nell’ambito improvvisativo ha formato duetti con Jean-Luc Cappozzo (Air Brut), Beñat Achiary (Ametsa) e Mats Gustafsson (Luft), e improvvisa per danzatori come Boris Charmatz, Emmanuelle Huynh e Daniel Linehan. Ha inoltre fondato il trio White Sands con il chitarrista Julien Desprez e il percussionista Will Guthrie (2019). Il suo cd più recente, Goebbels/Glass/Radigue, è uscito su Buda Musique a ottobre 2020.
http://www.erwan-keravec.eu/
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