sabato 4 maggio 2019 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
> Rohan de Saram ° + Vincent Royer °° (Sri Lanka/Inghilterra, Francia) prima italiana
Iannis Xenakis (Romania, 1992 – Francia, 2001)
Kottos (1977); per violoncello
Horațiu Rădulescu (Romania, 1942 – Francia, 2008)
Lux Animae (1996/2000); per violoncello;
versione per viola (dedicata a Vincent Royer) creata nel 2000 da Vincent Royer
prima italiana
Rohan de Saram (Sri Lanka, 1939) / Vincent Royer (Francia, 1961)
Spectral Rituals (2019); (improvvisazioni) per violoncello e viola prima assoluta
Rohan de Saram violoncello; Vincent Royer viola
musiche di Iannis Xenakis, Horațiu Rădulescu, Rohan de Saram, Vincent Royer
a cura di Nicola Baroni °, Leopoldo Siano °°
° AngelicA con la partecipazione del Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna
X con il patrocinio del British Council
Biglietti
8 €
ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
ZAMBONI 53
via Zamboni 53/C, Bologna
t 051 1998 0427
www.zamboni53store.com
www.boxerticket.it
Spectral Rituals
Quando Massimo Simonini ha appreso da Nicola Baroni, violoncellista e insegnante presso il Conservatorio di Bologna, che Rohan de Saram avrebbe tenuto alcune masterclass al Conservatorio all’inizio di maggio, ha pensato di proporgli di suonare assieme al violista Vincent Royer, che già faceva parte della rosa di artisti invitati a esibirsi a questa ventinovesima edizione del Festival Internazionale di Musica AngelicA, grazie all’iniziativa di Leopoldo Siano, che gliene aveva fatto conoscere il lavoro.
Rohan e Vincent hanno deciso di creare un programma di musica sia composta che improvvisata. Rohan ha scelto di eseguire Kottos di Xenakis per evitare di ripetere una parte del proprio repertorio per violoncello solo che già aveva programmato di eseguire, nella stessa regione, alla fine di aprile. “Spectral Rituals” è stato scelto come titolo del recital, in parte in seguito a lunghe discussioni nel febbraio del 2015 a Brühl (Germania) tra Rohan e Vincent sulla musica spettrale e sulle sue tecniche strumentali, come l’UDU UDU, la speciale tecnica dell’arco di Horaţiu Rădulescu, e in parte perché alcune delle improvvisazioni comprenderanno ritmi e melodie dello Sri Lanka, il paese d’origine di Rohan, oltre ad armoniche spettrali che non si incontrano spesso nella musica occidentale. Il titolo “Spectral Rituals” (“rituali spettrali”) è inoltre associato a “Intimate Rituals” (“rituali intimi”), il titolo di un brano per viola e sound icon che Horaţiu Rădulescu ha dedicato a Vincent.
Questo concerto di improvvisazione è il secondo in cui Rohan e Vincent si esibiscono insieme.
Iannis Xenakis: Kottos
Kottos di Xenakis, per violoncello solo, ha come protagonista Kottos, uno dei Titani, uno dei figli dalle trecento braccia di Urano (Cielo) e Gaia (Terra). Il forte suono stridente iniziale, e che ricorre più volte durante il pezzo, rappresenta Gaia. I rapidissimi glissandi che seguono immediatamente dopo, probabilmente rappresentano i fulmini scagliati da Urano. Il brano è composto per sezioni contrastanti, ciascuna con la sua particolare selezione di altezze e di accenti ritmici asimmetrici, che gli conferiscono un carattere di danza primordiale.
Ho avuto la fortuna di poter lavorare direttamente con Xenakis a entrambe le sue opere per violoncello Nomos Alpha e Kottos, oltre a registrare entrambi i pezzi in sua presenza. Ho inoltre eseguito la prima inglese di Kottos nel ’78. Rohan de Saram
Horaţiu Rădulescu: Lux animae op. 97
“Lux animae op. 97 fu originariamente una composizione per violoncello, nata a Darmstadt nel 1996, ed eseguita per la prima volta da Catherine Marie Tunnell in Italia due anni dopo. Vincent Royer mi chiese poi di farne una versione per viola. Questa seconda versione di Lux Animae è molto vicina a quella per violoncello, ed è stata suonata in prima assoluta da Royer a Chicago nel 2000. Ho sviluppato una scordatura spettrale tutta speciale in cui le corde sono accordate come se fossero armonici di un profondissimo Mi (che si trova ben al di sotto del registro della viola), attenendomi a funzioni autogenerative: terzo, quarto, settimo e undicesimo armonico.
Siccome le corde aperte sono esse stesse parte di un singolo spettro, il suono risultante è assai naturale, molto salutare. Io uso delle speciali tecniche d’arco e diteggiature, speciali tipi di pizzicato per ottenere dei colori estremamente specifici; è un linguaggio fortemente spettrale che mette in risalto l’attuale risonanza della corda, di quegli armonici che sono divenuti essi stessi delle nuove fondamentali. La partitura consiste di ventuno brevi sezioni, come fossero ventuno “finestre sull’anima”: un viaggio nel subconscio, nel conscio, nell’iperconscio. Questa architettura sonora è molto concentrata e dura meno di sette minuti.” (Horaţiu Rădulescu in conversazione con Bob Gilmore nel 2005)
Rohan de Saram è uno dei più noti violoncellisti al mondo. Nato nel Regno Unito, ha trascorso i primi dieci anni di vita in Sri Lanka, dove ha iniziato a studiare il violoncello a nove anni. Bambino prodigio, a undici anni ha studiato con Gaspar Cassado a Siena e Firenze. Vincitore del Premio Suggia nel 1956, ha proseguito gli studi con Pablo Casals a Porto Rico e Sir John Barbirolli a Londra.
Come solista si è esibito con le più importanti orchestre e direttori d’orchestra del mondo. Hanno scritto per lui importanti compositori come Iannis Xenakis, Henri Pousseur e Luciano Berio, che ha composto la sua ultima Sequenza XIV per lui. Per molti anni è stato membro del Quartetto Arditti, esibendosi in molte prime mondiali di nuove opere scritte per loro. Durante la loro collaborazione, il Quartetto ha vinto il premio Siemens alla carriera e un Grammy come miglior performance cameristica.
Dopo l’uscita dall’Arditti alla fine del 2005, ha lavorato intensamente sia come solista che con altri artisti internazionali in tutto il mondo. Ha fondato un trio per fagotto, violoncello e chitarra con Pascal Gallois e Magnus Andersson, per il quale sono state composte molte nuove opere. Nei suoi programmi, Rohan include anche improvvisazioni basate sulle melodie e i ritmi delle percussioni dello Sri Lanka, spesso accompagnato dal figlio Suren alle percussioni. Nel 2016 ha ricevuto il Premio alla Carriera della Sri Lanka Foundation a Los Angeles. www.rohandesaram.co.uk
Vincent Royer
è violista, improvvisatore e compositore. La dimensione spirituale della musica contraddistingue il suo poliedrico lavoro. Originario di Strasburgo, ha completato gli studi a Friburgo e a Colonia, suonando con diversi ensemble (Ensemble Köln, Ensemble Modern). Si dedica intensamente alla musica da camera, all’improvvisazione e al dialogo tra musica, poesia, danza e arti plastiche. Nel 1991 riceve a Parigi il “Prix Xenakis” come interprete di nuova musica. Ha collaborato strettamente con numerosi compositori contemporanei quali Gérard Grisey, Pascal Dusapin, Horaţiu Rădulescu, Luc Ferrari, Jean-Luc Fafchamps, Vinko Globokar, Iancu Dumitrescu, Claude Ledoux, Ken Ueno e Christophe Bertrand.
Come compositore sente una profonda affinità con il movimento “spettralista”; le opere di Scelsi, Radulescu, Grisey e Murail hanno avuto una durevole influenza sulla sua creatività. La sua prima esecuzione mondiale dell’integrale delle opere per viola di Rădulescu e Scelsi ha ricevuto ampio riconoscimento internazionale.
Ha suonato come ospite d’onore in prestigiosi festival internazionali e conduce seminari e workshop in Conservatori e Università d’Europa e d’America. Dal 2010 è professore di musica da camera al Conservatoire Royal di Liegi.
Iannis Xenakis (1922-2001) nato in Romania ma di origini greche e naturalizzato francese, Xenakis studiò ingegneria ad Atene, oltre a prendere là le prime lezioni di pianoforte, armonia e contrappunto. Durante la seconda guerra mondiale entrò nelle file della Resistenza greca. Costretto all’esilio, nel 1947 si stabilì a Parigi, dove entrò a far parte dell’équipe di Le Corbusier e riprese gli studi musicali, in particolare con Messiaen (1951-53). Risalgono agli anni parigini i suoi primi importanti progetti architettonici (tra cui il celebre Padiglione Philips con Le Corbusier del ’58) e le prime composizioni (a partire dal ’54) in cui faceva uso di calcoli probabilistici per controllare lo sviluppo dei caratteri musicali (Musica Stocastica). Famosa anche la sua invenzione dell’UPIC negli anni 70, uno strumento che consentiva di tradurre musicalmente dei disegni realizzati su una lavagna elettronica. Compone per elettronica, strumento solo, cori e grandi orchestre. Realizza anche dal 1967 al 1978 una serie di Polytope (spettacoli di luci e suoni proposti), che combinano architettura e musica, argomento a lui particolarmente caro, sul quale ha pubblicato anche numerosi saggi.
Horaţiu Rădulescu (1942-2008) è stato un compositore romeno, naturalizzato francese. Si forma a Bucarest, dove si diploma nel 1969. Nei primi anni 70 partecipa a varie masterclass, prima a Colonia con Ferrari e Kagel e poi a Darmstadt nei celebri corsi estivi con Cage, Xenakis, Karlheinz e Ligeti. Trasferitosi a Parigi, frequenta dal 1979 all’81 un corso di composizione al computer e psicoacustica all’IRCAM. Nel 1983 insieme con il quartetto Arditti e Pierre-Yves Artaud, fonda l’ensemble European Lucero che diverrà molto famoso nel repertorio contemporaneo. La sua composizione Credo del ’69 è probabilmente la prima a inaugurare la scuola dello Spettralismo, da lui intesa come un superamento delle categorie di monofonia, polifonia ed eterofonia per create trame musicali in flusso continuo, attraverso una rigorosa esplorazione dello spettro armonico e l’invenzione di tecniche strumentali non convenzionali (celebre a questo proposito il suo Sound Icon, un pianoforte rovesciato su un fianco riaccordato spettralmente, e la cui cordiera viene suonata mediante dei singoli crini di cavallo). Muore a Parigi nel 2008, all’età di 66 anni.
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