venerdì 3 novembre 2017 – ore 20.30 – MAST.Auditorium
Ernst Reijseger
CRYSTAL PALACE
Ernst Reijseger violoncello
musiche di Ernst Reijseger
nell’ambito di FOTO/INDUSTRIA – ETICA ED ESTETICA AL LAVORO, BIENNALE DI FOTOGRAFIA DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO, promossa dalla Fondazione MAST
Fondazione MAST in coproduzione con AngelicA
Biglietti
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire dal 5 ottobre su www.fotoindustria.it
“Ernst Reijseger è un musicista magnifico, in grado di fare di tutto, letteralmente, con il suo strumento: potrebbe suonare la Guerra Civile Americana, con il suo violoncello.”
Werner Herzog
“Ernst Reijseger ha studiato i fondamenti del violoncello e li ha fatti propri, per poi gettarli dalla finestra. Mai condizionato dalle concezioni ristrette di genere musicale o di applicazione che altri potessero avere, il maestro olandese ha costantemente rimodellato lo strumento a propria misura. Lavorando in qualsiasi formato attraesse la sua attenzione, Reijseger si è sempre imposto la sfida di spingersi verso l’inaspettato, portando la musica là dove, girato un angolo, si rivelassero panorami imprevedibili. Possiede una tecnica impeccabile, una grande abilità di improvvisatore e un’indiscutibile virtuosità nella composizione, ma la sua musica è in grado di trasmettere anche calore, profondità e splendore – anche quando portata agli estremi. Nello spingersi oltre i limiti del jazz, della world music o della musica classica moderna, da solo o con un ensemble, Reijseger non si accontenta mai dell’ovvio. In ogni composizione o nuovo progetto, esplora le miriadi di toni, colori e atmosfere a sua disposizione, li avvolge, per poi osservarli dall’esterno e cercare possibili alternative. La sua musica non è sempre facile, ma è sempre appagante. L’unica cosa che ci si può aspettare da Ernst Reijseger è l’inaspettato”.
Jeff Tamarkin (Aprile 2010, Carnegie Hall)
Ernst Reijseger
Ernst Reijseger, violoncellista, compositore e performer, è una delle figure più importanti della scena musicale contemporanea: un musicista che, attraverso il suo violoncello, ormai da decenni dà vita a opere piene di alta musicalità, bellezza, pura eleganza e sensibilità.
Olandese, classe 1954, inizia a suonare lo strumento a soli sette anni, finché nel ’74, al conservatorio di Amsterdam il celebre violoncellista Anner Bijlsma gli consiglia di interrompere gli studi per seguire la propria strada. Il risultato è una carriera fuori dagli schemi e aldilà dagli steccati tra i generi, fatta di incontri con musicisti provenienti dall’improvvisazione jazz (Misha Mengelberg, Han Bennink, Georg Graewe, Mario Schiano, Joëlle Léandre, Gerry Hemingway, Louis Sclavis, Uri Caine), dalla musica classica e barocca (Yo Yo Ma, Giovanni Sollima, Erik Bosgraaf, Forma Antiqva, Dutch Wind Ensemble, Ensemble Modern) e dalla tradizione folk (Trilok Gurtu, Concordu e Tenore de Orosei, Groove Lélé, Nana Vasconcelos, Mola Sylla).
Un’abilità di integrarsi perfettamente nei contesti più diversi, pur mantenendo sempre riconoscibile la propria cifra stilistica, che si estende anche ad altre forme d’arte, ciò che l’ha reso un ricercato partner creativo da parte di poeti (Ramsey Nasr), danzatori (Bollwerk), attori (Oscar Isaac, Teo Joling), pittori (Jerry Zeniuk, Simon Kramer, Robert Zandvliet), scultori (Gertie Bierenbroodspot), fotografi (Joost Guntenaar, Krijn van Noordwijk) e registi – segnatamente con Werner Herzog, con il quale ha stabilito un duraturo sodalizio creativo, componendo le colonne sonore di numerosi suoi film (L’ignoto spazio profondo, Il diamante bianco, My son my son what have ye done, Cave of Forgotten Dream, Into the Inferno), e accompagnandolo nei suoi reading; la sua musica (e la sua immagine in video) fanno inoltre parte della prima videoinstallazione multicanale creata da Herzog, ‘Hearsay of the Soul’, originariamente commissionata dalla Whitney Biennal nel 2012 e ora acquisita in permanenza dal Getty Museum di Los Angeles.
La genesi di “Crystal Palace” nasce da una di queste esperienze multidisciplinari: l’incontro con il pittore americano Jerry Zeniuk, durante una sua mostra alla galleria Glaspalast di Augsburg in Germania. In questa occasione, Reijseger ha composto ispirandosi al grande quadro (5x5m) che Zeniuk stava dipingendo appositamente per la mostra, mentre l’americano dipingeva sotto l’influenza della musica di Reijseger. Successivamente, il lavoro è proseguito sia in forma di concerto, che come acclamato cd pubblicato per l’etichetta Winter & Winter.
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