mercoledì 15 marzo 2017 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
New MADE Ensemble
Albatros (2008) per flauto, violino e pianoforte
Folia (Omaggio a Aldo Clementi, 2011/12) per violino
Aiscrim (1983) per flauto, clarinetto e pianoforte
Suite IX, n. 1 (1953) per pianoforte
Le corde di Nicolò (2007) per violino e pianoforte *
Elegia (2014) per clarinetto
Enrico Di Felice flauto
Rephael Negri violino
Raffaele Bertolini clarinetto
Rossella Spinosa pianoforte
Alessandro Calcagnile direzione
Carlo Alessandro Landini, Marcela Pavia
Biglietti
7€
Ridotti
2€ per studenti del Conservatorio G. B. Martini Bologna
5€ per studenti dell’Università di Bologna
la biglietteria aprirà 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Il NEW MADE (NEW Music And Drama Ensemble) è l’ensemble in residence del Centro Musica Contemporanea di Milano. Il NEW MADE si è esibito nei Festival e nelle Stagioni concertistiche delle principali città italiane, nonché in tournée in Giappone e Sud America, realizzando prime esecuzioni assolute di compositori come Roberto Andreoni, Luca Antignani, Luis Bacalov, Sonia Bo, Silvia Bianchera, Giorgio Colombo Taccani, Pasquale Corrado, Ivan Fedele, Federico Gardella, Giuseppe Giuliano, Giacomo Manzoni, Andrea Portera, Valerio Sannicandro, ecc.. L’ensemble ha sviluppato progetti in collaborazione con i principali enti italiani per la musica contemporanea (Suvini Zerboni, Rai Trade, Ricordi, Conservatorio di Milano) e ha realizzato registrazioni discografiche. Il New MADE Ensemble è stato selezionato nel 2015 dalla Società Italiana degli Autori ed Editori tra le maggiori istituzioni musicali italiane, per un progetto speciale dedicato alla musica contemporanea denominato ´SIAE Classici di Oggi”. In virtù della stretta sinergia con il Centro Musica Contemporanea, il NEW MADE Ensemble registra e pubblica i propri progetti per la Collana discografica del Centro Musica Contemporanea “Archivi Del XXI° Secolo”.
Salvatore Frega
Pianista e Compositore italiano, è nato a Cosenza nel 1989. Si diploma in Pianoforte presso il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza sotto la guida del M. Grazia Amato, e frequenta master e Corsi di perfezionamento con i Maestri Aldo Ciccolini e Cristiano Burato. Ha studiato composizione presso lo stesso Conservatorio sotto la guida di Pasquale De Rosa, e seguito Corsi e Master con Evgeni Zoudilkine (Università di Aveiro), un Master di Musica Armena con il M. Julian Mirian (European University Cipro) su Xenakis, ed ancora una Master di Composizione per Musica da Film tenuto dal M. Enrico Fabio Cortese, che lo volle suo collaboratore per produzioni Sky e Rai.
Dopo un Master di Alto Perfezionamento con il compositore M. Andrea Portera (Docente della classe di Composizione della Scuola di Musica di Fiesole), è divenuto suo assistente nel DMC (Dipartimento Musica Contemporanea) della scuola. Ha vinto i premi europei di composizione “Antonio Vivaldi Città di Taranto” e lo “Musical European Competition G.B. Pergolesi Città di Taranto”, e ricevuto l’encomio di migliore composizione al Concorso Internazionale di Composizione 3rd International Biennal of Contemporary Music in Koper (Slovenia) per il suo brano Small Hops, eseguito dal quintetto Slowind e dalla pianista Tatjana Jercog, diretti dal M. Steven Loy. Collabora con artisti internazionali quali i compositori Ivan Fedele, Enrico Fabio Cortese, Andrea Portera, Vito Palumbo, i Direttori d’Orchestra Sigmund Thorp, Mauro Ceccanti, Andrea Vitello, Simone Ori, Pasquale Menchise, Ensemble quali DmC Ensemble, Tangram Chamber Project, Ensemble BIOS, Quintetto Slowind, Ensemble Nuovo Contrappunto, NMH Sinfonietta, ecc., e Orchestre quali Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra Galilei della Scuola di Musica di Fiesole, I Piccoli Pomeriggi Musicali di Milano. Ha partecipato all’Opera “Telesio” di Franco Battiato. Le sue partiture sono pubblicate dalla Casa Editrice “Sconfinarte” di Milano.
Alessandro Solbiati (Busto Arsizio, 1956) è un compositore di musica contemporanea e didatta italiano. Ha compiuto gli studi presso il conservatorio “G. Verdi” di Milano dove si è diplomato in pianoforte e in composizione; si è in seguito perfezionato presso l’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Franco Donatoni. Docente di composizione presso il conservatorio G. Verdi di Milano, in precedenza ha tenuto la stessa carica al conservatorio G.B. Martini di Bologna; ha inoltre tenuto corsi di perfezionamento a Parigi (Conservatoire National Superieur de Musique), Avignone (Centre Acanthes), San Marino e Milano (Scuola Civica).
Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali, e ricevuto commissioni da istituzioni quali il Teatro alla Scala di Milano, la RAI, il Teatro Comunale di Bologna, Radio France, il Mozarteum di Salisburgo, la Fondazione Gubelkian di Lisbona, il South Bank Center di Londra, ed altri.
Sue musiche sono state eseguite in importanti festival in Italia e all’estero (Australia, Austria, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Regno Unito, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, e molti altri), oltre che registrate e trasmesse da molte emittenti radiofoniche in Europa e America; esse sono edite dalle Edizioni Suvini Zerboni (Milano). Nel giugno 2015 ha realizzato su commissione del Teatro Comunale di Bologna, l’opera Il Suono Giallo, tratta dall’omonimo testo originale del pittore russo Kandinskij sotto la direzione di Marco Angius e con la regia di Franco Ripa di Meana.
Stefano Gervasoni (Bergamo, 1962) ha intrapreso gli studi musicali nel 1980, dopo un incontro con Luigi Nono, mentre era allievo delle classi di Luca Lombardi, Niccolò Castiglioni e Azio Corghi presso il Conservatorio di Milano. In seguito si è perfezionato con Gyorgy Ligeti, Brian Ferneyough, Peter Eotvos e Helmut Lachenmann. Tra il 1993 e il 1995 ha operato a Parigi, frequentando corsi di specializzazione di composizione e informatica musicale presso l’IRCAM e ricevendo numerose commissioni dal governo francese. In seguito (1995-1996) è stato compositore residente presso l’Accademia di Francia di Villa Medici a Roma. Ha vinto numerose competizioni nazionali ed internazionali, tra cui “G.B. Viotti” di Vercelli (1985), “Petrassi” di Parma (1987, 1989), “Premio Lario Musica” di Como (1988), “Kompositionswettbewerb Mozart” di Vienna (1991), “Forum 91” (Università di Montreal), “11. Internationalen Kompositionswettbewerbs Kompositionsseminars” di Boswil (1995). Nel 1998 è stato invitato ai Darmstadt Ferienkurse come insegnante mentre nel 2006 ha ricevuto una borsa di studio come compositore residente a Berlino nell’ambito del “Berliner Kunstlerprogramm”. Ha ricevuto numerose commissioni da istituzioni prestigiose come l’Ensemble Intercontemporain, Westdeutscher Rundfunk di Colonia, Sudwestdeutscher Rundfunk di Baden Baden, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Radio France, Berliner Biennale, Ensemble Contrechamps, Fondazione concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni. I suoi lavori sono stati eseguiti, tra l’altro, presso il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, “Gaudeamus” e “Concertgebouw” di Amsterdam, “Festival of Contemporary Music from Italy” di New York, Biennale di Venezia, “Festival d’Automne” di Parigi. Ha insegnato presso l’Istituto musicale G. Donizetti di Bergamo ed è attualmente docente di Composizione presso il Conservatorio di Parigi.
Ivan Fedele
Nato a Lecce nel 1953, ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi e F. Donatoni. Figlio di un matematico, deve all’insegnamento del padre la passione per questa disciplina che lo accompagnerà in diverse importanti ricerche compositive come, per esempio, l’approfondimento e l’applicazione del concetto di spazializzazione, la formulazione di una “libreria” di procedure creative e la definizione di un prototipo di “sintetizzatore granulare” usato nella realizzazione della parte elettronica di Richiamo (per ottoni, percussioni e dispositivo informatico – IRCAM 1993). Nell’aprile 2005 all’Arsenale di Metz è stato presentato in prima mondiale Capt-Actions (per quartetto d’archi, accordèon e dispositivo elettronico) che utilizza per la prima volta un nuovo sistema di “capteurs” i quali sono in grado di inviare al computer i dati del profilo di un gesto strumentale e di farlo “interpretare”, in tempo reale, secondo modelli di trasformazione del suono predisposti dal compositore. Questa nuova tecnologia, messa a punto da Thierry Coduys negli studi della Kitchen di Parigi, apre prospettive d’invenzione finora inesplorate.
Il catalogo di Ivan Fedele comprende un centinaio di titoli tra i quali l’opera Antigone, commissionata dal Teatro Comunale di Firenze per l’apertura del Maggio Fiorentino 2007, e stata insignita del XXVII Premio “Franco Abbiati” dell’Associazione Critici Musicali Italiani come migliore novità assoluta del 2007. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano, Slatkin, Robertson, Kalitze, ed eseguita da orchestre e ensemble quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, Orch. Sinf. di Varsavia, OSN della RAI, S. Cecilia, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Klangforum Wien, ecc.
Ivan Fedele svolge anche un’intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni come le Università di Harvard e di Barcellona, la Sorbonne e l’IRCAM di Parigi, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione e il CNR di Strasburgo, oltre che nei Conservatori di Milano, Bologna e Torino. Nel 2000 è stato insignito dal Ministro della Cultura Francese dell’onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Lettres et des Arts. Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia lo ha nominato direttore artistico del Settore Musica per il quinquennio 2012-2016, incarico che gli è stato riconfermato fino al 2019. Nel 2016 la Fondation de France gli ha conferito il Prix International “Arthur Honegger”, per l’insieme della sua opera.
Nato da famiglia aristocratica, Giacinto Scelsi Arcola, 1905 – Roma, 1988) frequenta il mondo artistico, musicale e letterario negli anni Venti durante i suoi numerosi viaggi all’estero, conoscendo figure come Jean Cocteau e Virginia Woolf, che lo introducono ai movimenti culturali internazionali dell’epoca. Attivo già negli anni 30 (nel 1931 viene eseguito a Parigi il suo poema sinfonico “macchinista” Rotativa), studia in Svizzera la musica di Scriabin e a Vienna quella di Alban Berg, e nel ’37 è il primo italiano a scrivere in linguaggio dodecafonico. Trascorre il periodo del secondo conflitto mondiale in Svizzera, dedicandosi prevalentemente ad approfondire i suoi interessi per poesia, arti visive, lo Zen e il misticismo orientale e le dottrine esoteriche. Tornato a Roma, l’abbandono della moglie gli causò un forte esaurimento nervoso, dal quale uscì suonando, come terapia, una singola nota di pianoforte in continuazione. Ciò lo guidò verso la svolta decisiva nella sua scrittura, basata su un largo uso dei microintervalli e su una dimensione “a-costruttiva” del tutto anomala nel pensiero musicale dominante in Europa e più vicina invece alle concezioni orientali nella sua dichiarata volontà di “raggiungere il cuore del suono”, come esemplificata nel brano-manifesto “Quattro Pezzi per Orchestra (ciascuno su una nota sola)” del 1959.
Ignorato quando non apertamente boicottato dall’ambiente accademico italiano, Scelsi riceve invece visite e attestati di ammirazione da parte dei compositori americani di passaggio a Roma come Cage, Feldman, Brown, e dei più giovani Charlemagne Palestine, Frederic Rzewski e Alvin Curran. Viene eseguito e stabilisce strette collaborazioni con interpreti come Michiko Hirayama, Joëlle Léandre, Frances Marie Uitti, l’Arditti Quartet e Stefano Scodanibbio.
Proprio con Curran e Roberto Laneri fonda l’etichetta autoprodotta Ananda, che pubblica i primi due Lp dedicati alle sue musiche, del 1978 e 1980, quando ormai ha superato i 70 anni. Il suo lavoro rimase comunque pressoché sconosciuto lungo quasi tutta la sua carriera. Furono solo i concerti a lui dedicati in Germania nel febbraio 86 e ottobre 87, e a meno di un anno dalla sua scomparsa, con le prime di molti suoi brani orchestrali spesso composti decenni prima, a imporre una seria riconsiderazione della sua musica.
Carlo Alessandro Landini (Milano 1954) ha studiato Pianoforte e Composizione a Milano, dove si è diplomato a pieni voti nel 1978, sotto la guida rispettivamente di Piero Rattalino e Bruno Bettinelli. Si trasferisce a Parigi, conseguendovi un secondo diploma di Composizione presso il rinomato Conservatoire National Superieur de Musique (classi di Olivier Messiaen e di Ivo Malec). Successivamente ha preso parte a corsi di perfezionamento a Siena, presso l’Accademia Musicale Chigiana con Franco Donatoni, ad Aix-en-Provence con György Ligeti e Iannis Xenakis, a Groznjan con Witold Lutosławski. Studia e insegna per due anni negli Stati Uniti presso la University of California a San Diego grazie a una borsa Fulbright. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali – fra i quali il ‘Valentino Bucchi’ di Roma e l’ ‘Ennio Porrino’ di Cagliari – Landini è l’unico compositore ad aver vinto due edizioni consecutive del Concorso ‘W. Serocki’ di Varsavia, nel 2002 e nel 2004. È ospite regolarmente invitato dai Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt. Al suo attivo ha quattro cd monografici con l’integrale delle tre Sonate per pianoforte e l’integrale dei lavori per orchestra (Tactus, 2007). Le più importanti istituzioni concertistiche del mondo hanno ospitato musiche da lui composte, dai parigini Centre Pompidou e Salle Gaveau alla newyorkese Carnegie Hall, alla NHK Concert Hall di Tokio. Nel marzo 2002 è nominato membro onorario dell’AAAS (American Academy for the Advancement of Science). Nel gennaio 2003 è nominato Fellow dell’Italian Academy di New York e Research Scientist presso il Music Department della Columbia University, dove insegna durante l’intero Spring Semester. Nell’aprile-maggio 2008 è ospite del Californian Institute of the Arts (Valencia, Los Angeles) e della University of New Mexico (John Donald Robb Musical Trust Composers’ Symposium, Albuquerque, NM), tenendovi a battesimo tre pezzi in prima esecuzione assoluta nonché una serie di lezioni. Nel dicembre 2007 è stato insignito a Varsavia del prestigioso ‘Witold Lutosławski Award’, unico italiano da sempre.
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