sabato 5 dicembre 2015 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Causa cancellazione del tour di David Shea in Belgio e Francia, a seguito degli attentati di Parigi, anche il concerto previsto il prossimo 5 dicembre al Centro di Ricerca Musicale di Bologna è stato annullato.
David Shea RITUALS PRIMA ITALIANA
David Shea campionatore, elettronica, voce, percussioni, pianoforte, video
musiche e video di David Shea
a cura di Walter Rovere
Ingresso 7 €
5€ per studenti dell’Università di Bologna e Conservatorio G. B. Martini Bologna
La biglietteria del Centro di Ricerca Musicale aprirà 30 minuti prima dell’inizio del concerto
David Shea
Americano di Springfield, ma da tempo trasferitosi a Melbourne in Australia, David Shea è stato a lungo associato alla scena sperimentale della Downtown New York: il suo esordio discografico del 1992 fu per la Avant di Zorn, e tra i collaboratori dei suoi primi album troviamo nomi come Ikue Mori, Zeena Parkins, James Pugliese, Anthony Coleman, Shelley Hirsch, Marc Ribot, Cyro Baptista, ecc.
Impiegando campionatori, giradischi, elettronica e field recordings e interventi live dei musicisti con un approccio fortemente cinematico, la musica di Shea si è caratterizzata per complesse stratificazioni di riferimenti e citazioni, combinando passaggi elettroacustici, musica tradizionale cinese, pop americano, latin jazz ed exotica nell’arco di uno stesso pezzo.
Accomunabile inizialmente alla corrente “plunderfonica” esplosa a cavallo del 90, ma in una chiave meno interessata alla giustapposizione frenetica di fonti e più orientata alla ricerca di linee di connessione tra generi diversi mediante la loro sovrapposizione (cfr. lo spettacolare remix del tema della colonna sonora The Golden Boat di Zorn), Shea ha ampliato progressivamente la sua gamma di intervento verso un maggiore ruolo più (tradizionalmente) compositivo, scegliendo ad esempio di ridurre al minimo l’uso di fonti sonore preregistrate e campionando solo i musicisti portati in studio (come per il suo Satyricon su Sub Rosa), oppure dando a loro il primo piano, come per i musicisti folk italiani e jugoslavi impiegati nel progetto The Poem de Nuestra Signora nato al festival triestino Zattere alla Deriva; o ancora componendo per orchestra e formazioni da camera (vedi i due volumi di Classical Works su Tzadik).
Parallelamente, anche le sue metodologie compositive sono cambiate, aggiungendo a tecniche mutuate da compositori storici come Xenakis, Feldman, Ligeti e Cage, le nuove tecnologie di design sonoro digitale e di manipolazione. Dagli anni 90, Shea ha anche incontrato un pubblico crescente nell’ambito della scena ambient elettronica, incidendo ed esibendosi con artisti come DJ Grazhoppa, Robin Rimbaud (Scanner), Robert Hampson (Main), Tobias Hazan e David Morley.
Dopo un lungo silenzio discografico, a fine 2014 ha pubblicato Rituals per l’etichetta di Lawrence English Room40, con la partecipazione di Scanner, Oren Ambarchi e Joe Talia in due brani.
Buddista praticante, attribuisce almeno in parte la fusione di Oriente e Occidente che emerge in album come Hsi-Yu Chi, Tower of Mirrors e Rituals al ruolo espressivo che le culture orientali hanno esercitato nel suo sviluppo musicale e culturale – ma cita egualmente anche le concezioni ed esplorazioni della materia sonora di Scelsi e Luc Ferrari come influenze fondamentali che hanno guidato il lavoro culminato in Rituals, come pure la passione non solo per gli elementi spirituali, ma anche per i lati più pop delle culture visitate (il cinema di Hong Kong, il teatro Cinese, ecc.).
Shea continua a lavorare anche con musicisti tradizionali di diverse culture, ed è recentemente stato invitato allo Shangai International Arts Festival per una premiere con un suonatore di GuZheng. Ha in preparazione un cd di lavori per pianoforte solo che verrà pubblicato a breve dalla Room40.
Walter Rovere
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