martedì 23 maggio 2017 – ore 21 – Teatro Comunale Luciano Pavarotti – MODENA ° [ ]
> ANNETTE PEACOCK
in performance with Roger Turner & Roberto Dani
(Stati Uniti, Inghilterra, Italia) prima assoluta
Annette Peacock voce, pianoforte, sintetizzatore;
Roger Turner batteria, percussioni; Roberto Dani batteria, percussioni
musiche di Annette Peacock
a cura di Mauro Stocco
progetto commissionato da AngelicA
° una coproduzione di AngelicA, Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono ;
con il sostegno di Regione Emilia–Romagna – Assessorato alla Cultura, Comune di Bologna
[ ] con il patrocinio del British Council
Biglietti
da 6 a 15 €
Teatro Comunale Luciano Pavarotti – t 059.2033010 – info@teatrocomunalemodena.it
prevendite online: www.teatrocomunalemodena.it – biglietteria@teatrocomunalemodena.it
Quando, nel 2004, si vide contattata da un appassionato italiano (il sottoscritto) che le proponeva un tour in Italia dopo molti anni dalla sua ultima apparizione del 1991, Annette Peacock probabilmente non immaginava che quello sarebbe stato l’inizio di un lungo rapporto che la lega ancor oggi al nostro Paese. Il feeling consolidatosi dopo quella prima esperienza fece sì che ne seguisse un secondo nel 2006, fino al momento di svolta del 2007, quando l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna promosse un ulteriore progetto che vedeva cinque concerti, una residenza artistica all'”Arboreto” di Mondaino e la produzione di un libro dei suoi testi, il tutto accompagnato dall’uscita di un inserto speciale e di un CD che sintetizzava il tour per la rivista “Musica Jazz”.
E fu proprio per questo terzo tour nel 2007 che l’idea di farla affiancare da un musicista italiano, il percussionista Roberto Dani, si dimostrò azzeccata: si creò un inaspettato interplay sulle righe delle raffinate composizioni di Annette e si gettarono le basi per successive collaborazioni.
Questa opportunità che si concretizza proprio oggi, dopo dieci anni, con questo atto unico che ha luogo a Modena, prestigiosa sede che mancava nell’ideale percorso di Annette in Regione. Qui, con un ulteriore gesto creativo, Annette darà vita ad una formazione inedita: oltre a Roberto Dani ci sarà uno storico collaboratore di Annette – anche lui percussionista – l’inglese Roger Turner, con cui la Nostra ebbe modo di incidere più di una volta nel corso degli anni ’70 (tra cui un celebre disco in duo). È quindi con grande soddisfazione che “AngelicA” e “L’Altro Suono”, accolgono al Teatro Comunale Luciano Pavarotti, a giusto 10 anni di distanza dalla scomparsa del tenore, una delle più straordinarie figure di culto della musica contemporanea, capace di sintetizzare nelle sue open form songs tutte le influenze raccolte nel corso della propria vita, in una galleria di rapporti intrattenuti di volta in volta con Albert Ayler, Timothy Leary, Charlie Mingus, Allen Ginsberg, John Cage, Jean Tinguely, LeRoi Jones, Michael Snow, Robert Moog, Salvator Dalì, David Bowie, Brian Eno, Robert Wyatt…
Spirito libero e geniale, unica ed assoluta padrona del suo mondo musicale nel quale non accetta compromessi, Annette Peacock sta ultimando la realizzazione del suo nuovo lavoro, che uscirà entro l’anno per la sua etichetta Ironic Records US.
Si ringrazia Alberto Ronchi per la collaborazione.
Mauro Stocco (febbraio 2017)
Annette Peacock
Compositrice, polistrumentista, pioniera dell’uso del sintetizzatore e della manipolazione elettronica della voce. La carriera di Annette Peacock abbraccia oltre 45 anni. Nata a Broklyn, Annette cominciò a comporre musica fin dall’infanzia, ed è rimasta autodidatta, tranne per un breve periodo di studi alla Julliard School. A 19 anni sposò il contrabbassista Gary Peacock, e nei primi anni 60 seguì con lui i tour di Albert Ayler. Divenne anche una discepola di Timothy Leary nelle sue ricerche sulle esperienze psichedeliche a Millbrook, e iniziò a comporre per il pianista Paul Bley, che a partire dal 1965 ha seguitato a incidere suoi brani per tre decenni (un intero album a lei dedicato, Annette, in trio di Frank Koglmann e Gary Peacock, è uscito nel 1992). Dopo aver ascoltato Switched On Bach di Walter Carlos, convinse l’inventore dello strumento Robert Moog a regalargli un prototipo, e assieme al pianista formò il Bley/Peacock Synthesizer Show, esibendosi in concerto in America e in Europa (anche con Han Bennink come ospite) a partire dal ’69 e pubblicandone documentazioni discografiche dal ’71.
Il suo primo album a suo nome, I’m The One, uscì nel 1972, caratterizzandosi per una difficilmente classificabile mescolanza di funk psichedelico, ballate jazz, puntillismo elettronico e blues futurista. Tra chi notò l’album ci fu sicuramente David Bowie che, dopo averlo scoperto in quel disco, ingaggiò Mike Garson come proprio pianista (da Aladdin Sane al suo ultimo tour Reality), e tra il ’73 e il ’74 produsse le cover di I’m the One per il primo album di Mick Ronson e di Seven Days per la sua corista Ava Cherry. Il secondo Lp di Annette giunse solo 6 anni dopo con X-Dreams, con ospiti come lo stesso Ronson, Bill Bruford, Brian Godding, Chris Spedding e George Khan. Nello stesso anno partecipa anche all’esordio solista di Bill Bruford Feels Good to Me. Dopo The Perfect Release del ’79 fonda la propria etichetta Ironic Records, pubblicando Sky Skating (1982), Been in the Streets Too Long (1983), I Have No Feelings (1986) e Abstract-Contact (1988), album che hanno una dimensione sempre più intimista, diradando il numero degli ospiti (solo un percussionista, Roger Turner nel disco dell’’86, e il batterista Simon Price in quello dell’’88).
Nel 1997 la ECM pubblica Nothing Ever Was, Anyway, un doppio cd omaggio alle sue composizioni del 1964-69 suonate da Marilyn Crispell, Gary Peacock e Paul Motian. Nello stesso anno Manfred Eicher le commissiona un disco per quartetto d’archi, pianoforte e voce, che viene completato solo nel 2000 come An Acrobat’s Heart.
Nel 2006 riavvia la sua etichetta pubblicando un live di inediti in edizione limitata, 31:31. Nello stesso anno partecipa come ospite all’album dei Coldcut Sound Mirrors. Oltre ai citati tour italiani, tiene rare apparizioni dal vivo al Whitney Museum of American Art nel 2013 e nel novembre 2015 al festival olandese Le Guess Who? su invito di Stephen O’Malley della band Sunn O))).
Roger Turner
Roger Turner cresce nella scena musicale di Canterbury degli anni 60 con forti radici nel jazz e un amore per le canzoni. Le sue prime performance di musica improvvisata sono in duo con Chris Biscoe per il British Council, a Brighton nel 1966. Si trasferisce a Londra nel ’68 e lavora con l’ensemble di percussioni del Ghana Mask, e segue in tour la compagnia di teatro sperimentale Ritual Theatre. Nel ’69 viene invitato a suonare al Beckenham arts lab Free Festival nella Arts lab band organizzata da David Bowie. Dal 1974 il suo lavoro si concentra nel trovare un proprio linguaggio personale alle percussioni, suonando con improvvisatori come John Russell, Steve Beresford, Gary Todd, Nigel Coombes. Dal ’77 inizia a esibirsi all’estero, in duo con Todd e poi con Carlos Zingaro, anche in Italia. Nel ’78 fa parte di un quartetto percussivo che avrà breve vita con John Stevens, Paul Burwell e Terry Day. Nel ’79 incide con Todd il suo primo album, Sunday Best, che esce su Incus, e nell’’80 inaugura la propria etichetta CAW con un trio con Russell e Toshinori Kondo. Approfondisce l’indagine sull’uso di mezzi elettronici lo-fi abbinati alle percussioni e l’interesse per la musica elettro-acustica. Questo è il periodo che vede la nascita nell’’82 dei Recedents con Lol Coxhill e Mike Cooper, trio che spazia tra jazz, elettronica, noise, musica contemporanea e improvvisazione radicale senza fissarsi su un punto di riferimento preciso. Con i Recedents continuerà a esibirsi irregolarmente fino alla fine degli anni 2000; un’altra collaborazione di lunghissima data è quella con Phil Minton, che inizia nel 1984 e col quale andrà in tour numerose volte in Europa, America e Canada (il duo diventa un trio per un anno con l’aggiunta di Keith Rowe in molte date inglesi). Tra l’83 e l’85 lavora con Annette Peacock alle sue composizioni aperte, esibendosi con lei in Inghilterra ed Europa e incidendo I have no Feelings su Ironic. Collabora per due anni anche con la post-wave band The Nose Flute, con i quali registra una BBC session per John Peel nell’86. Forma il quartetto All Saints con Carlos Zingaro, Ab Baars e Paul Rogers e un trio con Alan Silva e Johannes Bauer.
Il 1997 vede la formazione di un altro importante progetto di improvvisazione elettroacustica, i Konk Pack con Tim Hodgkinson e Thomas Lehn. Con loro suona regolarmente in Europa e America, e assieme hanno inciso, ad oggi, cinque cd.
Ha suonato inoltre con Axel Dorner, Joelle Leandre, Michel Doneda, Eugenio Sanna, Kazuhisa Uchihashi, Otomo Yoshihide, Akio Suzuki, Masahiko Satoh, Isabelle Duthoit, e nel 2010 nel gruppo 6ix di Urs Leimgruber e Jacques Demierre comprendente Dorothea Schurch, Thomas Lehn e Okkyung Lee. Nel 2015 ha fatto per la prima volta una serie di concerti con Fred van Hove, e nel 2016 è tornato a esibirsi in duo con Phil Minton in Germania.
Roberto Dani
Roberto Dani è musicista autodidatta. La sua ricerca è incentrata sull’improvvisazione e sui suoi confini con la musica scritta, in particolare nella performance solitaria, dove indaga le relazioni tra suono/corpo/spazio. Da qui le molteplici esperienze nell’ambito contemporaneo, come nello spettacolo Duell(O) di Michele Tadini alle prese con una scacchiera interattiva, o in veste di percussionista/performer nell’opera Il sogno di una cosa con regia di Marco Baliani, musiche di Mauro Montalbetti, l’Ensemble Sentieri Selvaggi e la soprano Alda Caiello. Nel cinema partecipa all’incisione della colonna sonora del film Torneranno i prati di Ermanno Olmi assieme a Paolo Fresu e altri. Collabora con l’artista Gianandrea Gazzola nell’allestimento di un percorso sonoro all’interno della mostra Il Rito Segreto presso il Colosseo di Roma, e all’installazione Nomos II presentata nel 2012 al Göteborg Sounds Festival. A teatro lavora ai progetti Luce Nera e Non Ricominciamo la guerra di Troia (per sei batterie e la voce recitante di Patricia Zanco), Oscillazioni di Vitaliano Trevisan con l’attore Fulvio Falzarano, Ulisse con Marco Paolini e il Giorgio Gaslini Ensemble. Realizza anche le musiche di scena per due pieces teatrali di Trevisan, Quattro Stanze con Bagno e Solo RH, monologo interpretato da Roberto Herlitzka. Ha collaborato con il Teatro La Scala di Milano, incidendo musiche per balletti commissionate al compositore Carlo Boccadoro.
Dopo gli esordi giovanili a cavallo del ’90 con i Devil Doll, band italo-slovena di prog-rock sinfonico con la quale incide quattro album che diventano di culto, e dopo un periodo al Berklee College of Music di Boston, inizia un’intensa attività concertistica nei più importanti festival internazionali in Europa, Sud Africa, Sud America, Stati Uniti, Messico, Qatar, Giappone e Corea del Sud, e in club newyorkesi quali Blue Note (dove nel ’96 registra Live at the Blue Note con il trio di Mika Pohjola), Birdland, Knitting Factory.
Esordisce con l’album a proprio nome Images nel ’99 su Splas(H) a cui partecipano Norma Winstone, Glauco Venier e Henning Sieverts; da allora ha pubblicato numerosi album sia in solo che in collaborazione con Michel Godard, Kyle Gregory, Pietro Tonolo, Erik Friedlander. Ha inoltre inciso e suonato dal vivo con Annette Peacock, Tim Berne, Enzo Pietropaoli, Roberto Ottaviani, Giorgio Gaslini, Louis Sclavis, Al Di Meola, Mick Goodrick, Ravi Coltrane, Riccardo Luppi, Drew Gress, e molti altri.
È membro dal 2011 del trio di Stefano Battaglia con il quale ha registrato quattro cd per la prestigiosa ECM Records; suona inoltre con l’Oslo Art Trio con il pianista Misha Alperin e la fisarmonicista/cantante russa Evelina Petrova, con il trio del contrabbassista Roberto Bonati, e in diversi progetti del chitarrista sloveno Samo Salamon.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.